
Olivia Cushing nasce nel 1871 a Newport (Rhode Island) da una facoltosa famiglia di educazione puritana appartenente alla società dei “nuovi ricchi” anglo-americani. Fin da bambina, per la sua formazione culturale, Olivia viaggia molto tra l’Europa e l’America e a vent’anni, con l’intento di apprendere ed accrescere la sua conoscenza attraverso il contatto diretto con i luoghi della cultura, compie il suo grand tour: Londra, Parigi, Norimberga, Bayreuth, Venezia, Torino, Aix-les-Bains, Siena, Perugia, Firenze, Napoli, Roma.
Nel 1892 a Parigi in rue de l’Université avviene l’incontro della sua vita con Andreas Andersen, artista, pittore di umili origini, grande amico del fratello maggiore di Olivia, Howard, dedito anch’egli allo studio e alla pratica dell’arte. Da questo momento tutto l’impegno spirituale, intellettuale e fisico di Olivia sarà profuso verso la famiglia Andersen. All’inizio, innamorata, dedicherà le sue attenzioni e il suo incoraggiamento economico e spirituale ad Andreas, di cui diventerà nel 1902 l’amatissima consorte per circa un mese; poi, per il resto della sua vita, si occuperà con decisione e dedizione (fino alla morte nel dicembre 1917) a Hendrik Andersen, di cui diverrà il nume tutelare, sorella, amica intima con cui condividerà ambiziosi progetti (La Città mondiale della comunicazione, i suoi Drammi religiosi). Trasferitasi definitivamente a Roma a partire dal 1903, la sua vita quotidiana si svolge vicina a tutta la famiglia Andersen, l’adorata maman Helene, la sorella adottiva e modella Lucia, Arthur il giovane fratello musicista. In un susseguirsi di continui viaggi tra l’America e l’Italia al fine di concretizzare il suo personale impegno di scrittrice e quello legato al grande sogno dell’utopica città della comunicazione mondiale, The world communication centre, condiviso con Hendrik. Olivia si preoccupa sempre con dedizione di incitare e sostenere non solo spiritualmente ma anche materialmente i grandi progetti scultorei di Hendrik, a partire dalla Fontana della vita.
L’allestimento si articola attraverso una cinquantina di opere e numerose foto e cartoline (dipinti e sculture di Andreas e Hendrik, disegni e pastelli di Howard Cushing e James Brigg Potter), in un curioso “ritratto di Signora” amante dei viaggi e delle amicizie raffinate, in una continua fuga anticonvenzionale, tipicamente anglo-americana, dalla propria famiglia di origine e con un grande amore per la cultura e per l’espiazione-elevazione della propria anima.
Il profilo che ne viene fuori è molto vicino ai personaggi letterari femminili creati dall’amico (rivale di Olivia nell’affetto per Hendrik) Henry James, sicuramente incarnazione di una donna di fine secolo piena di fermenti e di slanci femministi, ancora sentiti come intimo contraddittorio, eppure in sintonia con la rapida evoluzione della società dell’epoca.
Storia di un’anima.
Immagini e memorie dal Diario di Olivia Cushing (1871-1917)
A cura di Matilde Amaturo e Maila Marasco
Roma, Museo Hendrik C. Andersen
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20
Date: 4 giugno - 3 ottobre 2010
Inaugurazione: venerdì 4 giugno, ore 17.00
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