di Rosanna D'Erario
Con la ricca collezione di Jonas Netter, che non veniva esposta da oltre settant’anni e per la prima volta in Italia, il Palazzo Reale di Milano registra ancora una volta un grande successo.
Camminando
per le stanze della mostra, con l’ausilio di una dettagliata
audioguida e con interventi di Corrado Augias autore di una
monografia su Modigliani, lo spettatore è colto da un’insolita ma
piacevole nostalgia per un periodo fondamentale della storia
dell’arte: il quartiere di Montparnasse con la sua atmosfera
bhoémien, le vite considerate maledette di intellettuali ed artisti,
la Parigi di inizi ‘900; il tempo sembra che non sia trascorso e
tutto sembra così vicino e reale.
Oltre
120 opere appartenenti alla ricca collezione di Jonas Netter,
notevole riconoscitore di talenti che seppe
individuare l’inizio di una trasformazione che avrebbe segnato la
storia della pittura.
Fu
tra i primi, infatti, ad apprezzare il giovane Modigliani e a
rimanere colpito dai suoi volti lunghi e affusolati: intensi e
bellissimi quelli di Jeanne Hèbuterne, pittrice anch’essa, amante
del pittore livornese e suo principale soggetto artisitco.
Il
percorso espositivo è diviso in sei sezioni e mette a confronto le
opere acquisite nella sua vita dal ricco mecenate: Soutine, Utrillo,
Valadon,
Kisling,
Krémègne,
Kikoïne,
Hayden,
Ébiche,
Antcher
e Fournier.
Ancora
qualche giorno per cogliere la grande intuizione rivoluzionaria di
Netter e per ammirare una mostra curata nei particolari, una mostra
che emoziona.
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