lunedì 4 gennaio 2016

Francesco Musante: l’arte strappata alla magia, o viceversa

di Carlo Maria Nardiello


“Amo dipingere i sogni rubati dalla realtà”, confessa il pittore, incisore e scultore Francesco Musante, nato a Genova quasi 66 anni fa. Non è difficile rimandare a memoria il giorno della sua nascita perché, ogni possessore di una sua serigrafia lo sa, insieme alla firma quasi mai manca l’indicazione “17 febbraio”, ossia il giorno in cui la sua arte avrebbe avuto origine.
L’amore, il sogno, la realtà sono i termini chiave che permettono all’istante di tradurre l’arte figurativa di Francesco Musante in tangibili opere d’arte. I temi principali sono quelli attinti dall’infinito mondo del fiabesco, abitato da personaggi a volte immediatamente riconoscibili (Pinocchio, ad esempio, di cui nel 2006 ha curato anche una pregiata edizione illustrata e commentata per i tipi della Giacchè). Altre volte, invece, fate, maghi, musici e circensi e soprattutto treni, tantissimi treni guidati da nessun’altro se non dal guardiano della nostra immaginazione, si affollano in un delicato ed ordinato vortice di composizioni tenere e confortanti.
La libertà, l’armonia, l’equilibrio contribuiscono a disegnare i confini del presente, di quella dimensione, cioè, dalla quale l’osservatore è invitato ad evadere. Rinunciando per poco alla quotidianità le storie, a tratti teatrali, narrate da Musante si risolvono in un viaggio alla scoperta di una realtà parallela, speculare, resa splendidamente da colori accesi, lucidi, vitali come fari nelle notti stellate modellate su un cielo costruito da molte, moltissime lune. 
L’umanità testimoniata dalle opere del genovese si caratterizza nella semplicità dei tratti da un lato e nella ricchezza di possibili alternative alla realtà dall’altro. L’autore sembra suggerire l’idea di un’esistenza ricca e dinamica e volatile e leggera come un sogno al cui raggiungimento concorre la disponibilità a lasciarsi trasportare, come viaggiatori che ignorano il traguardo ma conoscono ciò che fanno.




Nessun commento :