«Negli ultimi trent’anni abbiamo avuto tre grandi allevamenti di cavalli: il primo è quello di Picasso (…); altra scuderia, quella di Marino Marini, scultore; (…) e il terzo allevamento appartiene ad Aligi Sassu». (Dino Buzzati, 1965)
In “Cento cavalli di Aligi Sassu”, curata dal noto studioso Gian Carlo Bojani, piatti, zuppiere, ciotole e sculture in maiolica o terracotta dipinte da Aligi Sassu tra il 1939 e il 1965 rappresentano uno dei temi iconografici più cari all’artista: la figura del cavallo. In mostra è presente anche il celebre servizio da tavola del 1949 “I cavalli del mare” composto da 73 pezzi, nel quale l’artista si confronta direttamente con la tradizione ceramica ligure quattro-ottocentesca recuperando la tipica bicromia bianco e blu “vecchia Savona”.
Le opere esposte fanno parte della collezione della Fondazione Crocevia di Alfredo e Teresita Paglione. Quello tra Aligi Sassu e il gallerista abruzzese Alfredo Paglione, infatti, co-curatore di questa mostra, è un sodalizio artistico nato alla fine degli anni ’50 e rafforzato da un vero e proprio vincolo di amicizia e poi di parentela, visto che entrambi hanno sposato due delle sorelle Olivares.
«Aligi Sassu è legato e noto a Pescara anche per aver realizzato tre magnifiche opere murarie nella chiesa di Sant’Andrea – spiega Augusto Di Luzio, presidente della Fondazione Paparella -Devlet – Questo grande evento culturale deve la sua realizzazione alla collaborazione della signora Maria Helena Olivares, vedova del maestro, e alla munificenza della compianta Teresita e di suo marito Alfredo Paglione, grande promotore dell’arte e affidabile conservatore delle opere di suo cognato Aligi Sassu e di tanti altri grandi artisti».
«Per Sassu il cavallo è insieme dinamica futurista e memoria di quel paesaggio mediterraneo delle sue origini sarde che non smetterà mai di esprimere – dichiara Carlo Di Properzio, direttore scientifico della Fondazione – La scoperta della maiolica significò per Sassu la scoperta del linguaggio plastico della scultura unito alla luminosità degli smalti».
«Le sue sculture in ceramica dedicate all’iconografia del cavallo – aggiunge Vincenzo De Pompeis, direttore del museo “Villa Urania” – colpiscono per il modo originale e creativo in cui l’autore interpreta tale soggetto iconografico, libero da schemi già visti e proposti da altri grandi artisti. Sassu racconta il cavallo con un proprio linguaggio stilistico, non proponendo un’iconografia mimetica e idealizzata, ma dando vita a cavalli dalle forme incompiute e non finite, senza far perdere la loro carica simbolica fatta di eleganza, forza e vitalità».
La mostra sarà visitabile dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 21 ogni giorno tranne il lunedì.
Titolo mostra: Cento cavalli di Aligi Sassu
Sede: Museo “Villa Urania”, via Piave - Pescara
A cura di: Gian Carlo Bojani
Apertura: dal 24 aprile al 30 giugno 2010
Orari: tutti i giorni dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 21, chiuso il lunedì
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