Ezio Farinelli è un pittore esponente della "nuova figurazione" italiana. Nato a Rieti nel 1937, vive e opera a Roma dal 1960. Artista in continua evoluzione, negli anni Sessanta ha fatto proprie suggestioni impressioniste, spostandosi, poi, nel decennio successivo, verso l’utilizzo di tecniche espressioniste. Molto importanti sono state le frequentazioni romane, che lo hanno portato a incontrare pittori del calibro di Pietro Annigoni, Eliano Fantuzzi, Ugo Rambaldi, Renato Guttuso e Marcello Avenali. La diretta conoscenza con l’arte contemporanea e la combinazione di tali stimoli con quelli provenienti dall’arte classica e rinascimentale e dalle grandi lezioni dell’Ottocento e Novecento, gli hanno permesso di sviluppare uno stile personale e di proporsi a partire dalla fine degli anni ‘80 con arditi esperimenti in bilico tra realismo e astrattismo.
Farinelli sa farsi apprezzare particolarmente per il tratto elegante del disegno e per la straordinaria maestria nel gestire gli impasti cromatici, che ci appaiono intensi e luminosi. A consentire ciò una originale tecnica di stesura dei colori sulla tela, detta “combustione”, da lui messa a punto a partire dal 1975. Attraverso tale procedimento i pigmenti naturali dei colori-base sono trattati con fonti di calore, in modo da farli sciogliere direttamente sulla tela e da poterli poi lavorare tramite un raffreddamento controllato, che permette di ottenere splendide dissolvenze cromatiche.
Protagonista dominante delle tele di Farinelli, il colore diviene paesaggio, nei vari gradienti dell’azzurro, del verde, dell’arancio, fino al rosso assoluto, per dare vita a sfondi inconfondibili, che richiamano forme irreali e visioni immaginarie. Su di essi si stagliano i soggetti prediletti da Farinelli: le dive, i Don Chisciotte, le vele. Le donne, in particolare, vengono ritratte con maestria sia in momenti di assoluta sensualità sia in atteggiamenti teneramente materni, utilizzando per modellare i tratti somatici colori come il rosso cadmio, il giallo ocra, il verde smeraldo, che fanno assumere all'incarnato evanescenti espressioni ed esaltano la bellezza femminile.
Farinelli sa farsi apprezzare particolarmente per il tratto elegante del disegno e per la straordinaria maestria nel gestire gli impasti cromatici, che ci appaiono intensi e luminosi. A consentire ciò una originale tecnica di stesura dei colori sulla tela, detta “combustione”, da lui messa a punto a partire dal 1975. Attraverso tale procedimento i pigmenti naturali dei colori-base sono trattati con fonti di calore, in modo da farli sciogliere direttamente sulla tela e da poterli poi lavorare tramite un raffreddamento controllato, che permette di ottenere splendide dissolvenze cromatiche.
Protagonista dominante delle tele di Farinelli, il colore diviene paesaggio, nei vari gradienti dell’azzurro, del verde, dell’arancio, fino al rosso assoluto, per dare vita a sfondi inconfondibili, che richiamano forme irreali e visioni immaginarie. Su di essi si stagliano i soggetti prediletti da Farinelli: le dive, i Don Chisciotte, le vele. Le donne, in particolare, vengono ritratte con maestria sia in momenti di assoluta sensualità sia in atteggiamenti teneramente materni, utilizzando per modellare i tratti somatici colori come il rosso cadmio, il giallo ocra, il verde smeraldo, che fanno assumere all'incarnato evanescenti espressioni ed esaltano la bellezza femminile.
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