mercoledì 4 settembre 2013

Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter

di Rosanna D'Erario

Con la ricca collezione di Jonas Netter, che non veniva esposta da oltre settant’anni e per la prima volta in Italia, il Palazzo Reale di Milano registra ancora una volta un grande successo.
Camminando per le stanze della mostra, con l’ausilio di una dettagliata audioguida e con interventi di Corrado Augias autore di una monografia su Modigliani, lo spettatore è colto da un’insolita ma piacevole nostalgia per un periodo fondamentale della storia dell’arte: il quartiere di Montparnasse con la sua atmosfera bhoémien, le vite considerate maledette di intellettuali ed artisti, la Parigi di inizi ‘900; il tempo sembra che non sia trascorso e tutto sembra così vicino e reale.
Oltre 120 opere appartenenti alla ricca collezione di Jonas Netter, notevole riconoscitore di talenti che seppe individuare l’inizio di una trasformazione che avrebbe segnato la storia della pittura.
Fu tra i primi, infatti, ad apprezzare il giovane Modigliani e a rimanere colpito dai suoi volti lunghi e affusolati: intensi e bellissimi quelli di Jeanne Hèbuterne, pittrice anch’essa, amante del pittore livornese e suo principale soggetto artisitco.
Il percorso espositivo è diviso in sei sezioni e mette a confronto le opere acquisite nella sua vita dal ricco mecenate: Soutine, Utrillo, Valadon, Kisling, Krémègne, Kikoïne, Hayden, Ébiche, Antcher e Fournier.
Ancora qualche giorno per cogliere la grande intuizione rivoluzionaria di Netter e per ammirare una mostra curata nei particolari, una mostra che emoziona.

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