sabato 7 marzo 2015

L'uomo nella natura. Van Gogh a Milano

di Rosanna D’Erario

È stata prorogata fino al 15 marzo 2015 la mostra milanese di Vincent Van Gogh, artista molto amato dal pubblico, che vede nelle sue opere la genuinità, l’essenza di chi faticava a dar voce alle proprie sensazioni più profonde.
È una mostra che vuole soffermarsi sul rapporto dell’artista con la natura: in un'epoca in cui la maggior parte degli artisti rivolge lo sguardo al paesaggio urbano, Van Gogh sposta la sua attenzione verso il paesaggio rurale e il mondo contadino. È una mostra, inoltre, significativa per tema e data: la natura, protagonista dell’Expo che inizierà a Milano il prossimo 1° maggio e l’anno 2015, in cui ricorre il 125° anniversario della morte dell’artista olandese, a soli 37 anni nell’oblio.
L’esposizione si sviluppa in sezioni tematiche. La prima sezione è dedicata alla Vita nei campi, esplorata da Van Gogh in ogni aspetto, ispirandosi a quel Millet che tanto amava. Tra le opere più rilevanti Dopo la tempesta, dove il cielo plumbeo incombe sul profilo oscuro di un pastore che riunisce il gregge. Figlio di un sacerdote, Van Gogh conosce bene le connotazioni bibliche di questo tema a lui molto caro. Ma al di là del simbolismo religioso, il tema vanta degli antecedenti artistici: la scuola dell’Aja, Jules Breton e Jean-François Millet.
La seconda sezione è dedicata ai ritratti moderni. Van Gogh è determinato a diventare un ritrattista e con il trasferimento ad Arles ha a disposizione diversi modelli volontari.
La sezione successiva, invece, è dedicata alle nature morte che l’artista olandese realizza per diversi motivi: per la mancanza di modelli e per sperimentare nel dettaglio gli oggetti e nuove possibilità stilistiche. I colori palpitanti di Natura morta con statuetta di gesso sono il segno del cambiamento che investe Van Gogh, che con il trasferimento a Parigi schiarisce i colori. In quest’opera infatti iniziamo a vedere i colori chiari che siamo soliti associargli, dai blu ai gialli, e i contrasti di colori complementari.
Nella quarta sezione ci imbattiamo in lettere di ammirazione per Millet e per il fratello Theo. Queste missive, custodi del suo animo, ci fanno avvicinare a Van Gogh in una maniera esclusiva, intima.
La mostra si conclude con la sezione Colori e vita. Attraverso i suoi viaggi e la sua maturità, la sua tavolozza si riempie di luce con la convinzione che i blu e i gialli della Provenza rappresentino vita ed energia. Uomini e alberi si intrecciano in totale armonia, la natura è ormai plasmata.
È una mostra che offre una lettura del tutto inedita dell’artista olandese, focalizzandosi sul fascino del mondo agreste. In questa prospettiva, inoltre, colpisce anche l'allestimento naturale di Kengo Kuma, architetto giapponese che con spazi di simil-juta si è voluto avvicinare il più possibile allo spirito e alla filosofia di Van Gogh.

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