[Comunicato stampa] La maternità racchiude in un’unica
immagine il mistero della vita nell’Universo, segnando l’irruzione
del tempo del singolo essere umano nell’immensità dell’infinito.
In questo miracolo della materia, che genera e pensa se stessa,
permane il più grande mistero della vita.
La mostra Mater. Percorsi simbolici sulla maternità, posta sotto
l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, promossa dal
Comune di Parma, in programma dall’8 marzo al 28 giugno 2015 al
Palazzo del Governatore di Parma, è ideata da Elena Fontanella,
curata da Annamaria Andreoli, Elena Fontanella e Cosimo Damiano
Fonseca, e si fregia dei Patrocini del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e del Turismo, della Regione Emilia Romagna e
della Diocesi di Parma, con il sostegno di Barilla, Chiesi
Farmaceutici, Iren, Opem, Conad Centro Nord, Fondazione Monte di
Parma e Cantine Ceci e il contributo tecnico di Reale Mutua, Fidenza
Village, Ikea e Tep.
La mostra si propone di esplorare l’aspetto sacrale e
archetipico della maternità e il suo ruolo fondamentale nella
cultura mediterranea attraverso una selezione di capolavori
archeologici e artistici (da Rosso Fiorentino, Pinturicchio,
Veronese, Moretto, ad Hayez, Casorati, Ernst, Giacometti, fino a
Michelangelo Pistoletto e Bill Viola) con opere, provenienti da oltre
70 importanti musei e collezioni italiane, assicurate per circa 100
milioni di euro di valore da Reale Mutua Assicurazioni.
Il racconto, creato dai capolavori di ogni epoca sul tema del
grande mistero della maternità, sarà al centro di un’esposizione
che, attraverso 170 opere, s’interrogherà su quanto il valore
della procreazione e la responsabilità della crescita abbiano
rappresentato e continuino a rappresentare nella vita di ogni essere
umano. Il percorso espositivo accompagna il visitatore attraverso i
simboli della maternità, in quel territorio dove il pensiero
incontra la tecnica, i colori, il disegno e in cui nulla deve avere
limiti creando uno spazio in cui il visitatore possa ritrovare la
propria profonda ed esclusiva interpretazione.
La mostra si sviluppa attraverso 4 macro sezioni:
I sezione: COSMOGONIE E DEE MADRI: LA MATERNITÀ DELLA TERRA E LA
MATERNITÀ DEL CIELO
Dalle antichissime raffigurazioni delle Grandi Madri ‘steatopigie’
fino ai miti greco-romani il tema della fertilità e della maternità
ha rappresentato per secoli la rappresentazione fisica del costante
rapporto dell’Umanità con il Divino. Tra le opere di maggior
importanza di questa sezione, sono esposti gli idoli femminili
primitivi (Dea Madre) come la celebre “Venere di Savignano (Mo)”
del Museo Etnografico Pigorini di Roma e la “Madre dell’ucciso di
Urzei” del Museo Archeologico di Cagliari, l’Artemide Efesia dei
Musei Vaticani, l’Ara con Eos del Museo Regionale di Gela, i
celebri Bambini in fasce (ex voto) del santuario di Vulci del II sec.
a.C., gli affreschi pompeiani e la curiosa tavoletta eburnea con
scena di parto del I sec. d.C. del Museo Archeologico di Napoli. I
misteri femminili legati al culto di Iside e di Demetra sono
rappresentati dal busto di Iside in basalto della XXVI dinastia del
Museo Egizio di Firenze e dalla preziosissima statua di Proserpina
(III sec. a.C.) del Museo Civico di Lucera.
II sezione: MATERNITÀ RIVELATA
Nella sezione verrà espressa la decisiva svolta simbolica nella
rappresentazione artistica della Maternità dopo il riconoscimento di
Maria come Madre di Dio dal Concilio di Nicea nel 325 d.C. Partendo
dall’esperienza artistico/religiosa delle icone bizantine presenti
in mostra, il percorso si sviluppa dal Trecento toscano fino al XVII
secolo con preziosi capolavori su tavola come la prima opera di
Masaccio Madonna in trono o Trittico di San Giovenale e celebri
Madonne con Bambino da Filippo Lippi a Andrea Mantegna, da
Pinturicchio a Rosso Fiorentino, dal Veronese a Tiepolo.
III sezione: DALLA MATERNITÀ SACRA ALLA MATERNITÀ BORGHESE
La trasformazione della famiglia in ambito borghese ottocentesco
ha modificato l’ideale di sacralità della maternità. Nella
sezione verrà analizzato il forte squilibrio sociale creato dalla
rivoluzione industriale che farà da sfondo al recupero della
maternità come valore nuovo, qui ben esemplificato dai ritratti di
genere di Francesco Hayez e di Domenico Induno fino alle magnifiche
tele di Felice Casorati (La famiglia Consolaro Girelli) e di Gino
Severini (La maternità).
IV sezione: IL SECOLO BREVE: EMANCIPAZIONE DELLA FIGURA FEMMINILE
DAI TEMI ARCHETIPICI
La sezione sottolinea il tema della Maternità nell’arte del
Novecento e delle sue Avanguardie. Ne emerge non più una figura di
madre astratta e chiusa in una propria femminilità sacrale, ma una
figura in reale competizione con il quotidiano, in cui è la donna -
affrancandosi dalla condizione esclusiva di madre - che determina
nell’arte una variazione della propria iconografia. La maternità
sacra si trasforma in femminilità seduttiva e il senso procreativo
cede il passo ad una rappresentazione estetica concettuale. La
sezione si interroga sulla moderna ricerca artistica di un nuovo
archetipo femminile attraverso le opere di Mimmo Rotella,
Michelangelo Pistoletto, Max Kuatty, Bill Viola, Mat Collishaw, fino
alla celebre icona del personaggio di Valentina di Crepax (di cui
quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario).
Titolo: Mater. Percorsi simbolici sulla maternità
Sede: Palazzo del Governatore, Parma
Periodo: 8 marzo - 28 giugno 2015
Orari: lunedì 14.30-20.00, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e domenica 9.30-20.00, sabato 9.30-23.00
Ingresso: intero 10,00 €, ridotto 8,00 €
Immagine: Alessandro Moretto, Madonna con Bambino, XVI secolo, Musei di Strada Nuova, Genova.
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