[Comunicato stampa] Grappoli,
calici che si intrecciano in brindisi ideali, in segno di comunione e
di fratellanza, cascate di tralci e di pampini, Cristo che sottrae la
vite e il suo frutto al Tempo assicurandone l’eternità; putti
vendemmianti, menadi e satiri in travolgenti processioni e Bacco
ebbro, Bacco in Trionfo, Bacco con Arianna, Bacco giovane e bello
oppure vecchio e disfatto dal bere e dagli eccessi; e poi la fatica
dell’uomo, il lavoro nei campi, il raccolto e il risvolto bucolico
e agreste; il ciclo delle stagioni, il senso della terra, il rito del
convivio, la gioia della festa, la “natura in posa”: immagini tra
sacro e profano, racconti, allegorie, metafore, paesaggi, stati
d’animo; il caleidoscopico universo delle rappresentazioni del vino
nell’arte attraverso i secoli – pittura, scultura, arti
decorative – viene messo in scena per la prima volta in una mostra
colossale , che a Verona chiama a raccolta 184 opere da oltre 90
prestatori italiani e stranieri e 51 studiosi, tra curatori, membri
del comitato scientifico, autori di testi e schede in catalogo.
Un
viaggio affascinante che nasce dall’incrocio tra due eccellenze,
due punte di diamante della nostra cultura e della nostra storia, due
simboli dell’Italia nel mondo: l’arte e il vino.
In
occasione e in relazione con Expo 2015 dedicato al tema “Nutrire il
Pianeta, Energia per la Vita”, Verona, la città che da quasi
cinquant’anni ospita la più importante fiera del vino italiano,
promuove dall’11 aprile al 16 agosto 2015 a Palazzo della Gran
Guardia – nel cuore della città scaligera – uno degli eventi
culturali più significativi, una delle più importanti e originali
mostre in programma nel nostro Paese per l’atteso appuntamento
internazionale, insieme alla Provincia Autonoma di Trento–Assessorato
alla cultura, Veronafiere, il Mart-Museo d’Arte Moderna e
Contemporanea di Trento e Rovereto e il Museo Statale Ermitage.
Prodotta e organizzata da Villaggio Globale International e da Skira
editore, con il sostegno di Fondazione Cariverona e di Trentino
Marketing, il contributo di altri importanti Enti pubblici e privati – Amia, Acqueveronesi, Corsorzio Zai–Interporto, Quadrante Europa,
AMT Verona, Banco Popolare, Cofely, Veronamercato – e di un gruppo
prestigioso di wine sponsor come Allegrini, Corte Giara, Feudi di San
Gregorio, Poggio al Tesoro–Bolgheri, Trento DOC, Valle Reale e
Villa Sandi, la mostra è curata da Annalisa Scarpa e Nicola Spinosa.
Con il supporto di un prestigioso comitato scientifico costituito da
esperti dei diversi periodi e ambiti artistici – Irina Artemieva,
Carlo Bertelli, Maia Confalone, Eugenio La Rocca, Stéphane Loire,
Antonio Natali, Fernando Rigon, Fernando Mazzocca, Wolfgang Prohaska,
Attilio Scienza – essa nasce dunque con l’obiettivo di indagare
sotto nuova luce e valorizzare un soggetto e un tema, il vino
appunto, la cui storia antichissima abbraccia le grandi civiltà del
passato e ha radici profonde nella tradizione italiana .
Un’eccellenza che ha segnato indelebilmente anche la nostra cultura
artistica, divenendo soggetto ispiratore di grandi maestri.
L’immagine
del vino nelle sue diversificate e variegate forme e interpretazioni
è da sempre una presenza costante nelle opere d’arte, dalla
pittura alla scultura fino alle arti decorative , ed è intorno a
questo elemento di assoluto valore identitario che si è voluto
disegnare un progetto espositivo innovativo e di grande suggestione.
È l’occasione per narrare, grazie a testimonianze preziose
dell’arte provenienti dai principali musei e collezioni
internazionali, l’approccio degli artisti con questo soggetto,
traducendone i mutamenti, le sfaccettature, le simbologie, in un
excursus che presenta opere dal Cinquecento al Novecento:
dalle suggestioni dell’antico e del Rinascimento alla forza barocca
del Seicento, al Settecento seduttivo e mondano, alla vita borghese
dell’Ottocento, sino alle espressioni più moderne o astratte del
XX secolo.
Una
mostra corale, un grande affresco, florilegio scoppiettante di colori
luci e suoni, che suggerirà anche una liaison evocativa tra
le scuole artistiche regionali italiane e i territori della
produzione vinicola, a mostrare come vino e arte siano entrambi
espressioni della cultura e dell’identità dei luoghi. Quindi, se
pure si concentrerà sulle molteplici espressioni dell’arte
italiana che hanno colto l’essenza di questo soggetto in tante
manifestazioni – nella mitologia, nella religione, nel mondo dei
sentimenti, della convivialità e del lavoro – non mancherà di
proporre anche un affascinante e intenso dialogo tra le creazioni
artistiche italiane e quelle di artisti stranieri che hanno avuto uno
stretto rapporto con l’Italia, sia culturale sia di vera e propria
frequentazione.
Dunque
Lorenzo Lotto, Tiziano, Guido Reni, Luca Giordano, Annibale Carracci,
Giuseppe Maria Crespi ma anche Peter Paul Rubens, Jusepe Ribera,
Nicolas Poussin, Jacob Jordaens; e poi, Giulio Carpioni, Pietro
Longhi, i Bassano, Sebastiano Ricci, Giovanni Battista Tiepolo,
Philipp Hackert, Gerrit van Honthorst, Philippe Mercier, Nicholas
Tournier e, via via, fino a Morbelli, Nomellini, Inganni, De Pisis,
Depero, Morandi, Guttuso, Picasso, per citare alcuni degli artisti in
mostra.
Vi
è una relazione inevitabile tra i sensi dell’uomo e il vino: dal
tatto, quando la mano afferra il bicchiere, all’olfatto che ne
coglie le fragranze, alla vista che ne osserva le rifrangenze, al
gusto che lo assapora, fino anche all’udito, in quanto esso diventa
momento di convivialità, incontro, e quindi di dialogo. Gli artisti
si sono fatti interpreti di questo dialogo in immagine, cogliendone
le sfumature in un linguaggio fatto di luce, materia e colore. Dopo
alcune “Suggestioni dall’antico” che testimoniano l’esistenza
e la penetrazione della cultura del vino in queste terre fin dagli
Etruschi – tanto che il termine “vino” appare nella bronzea
Tabula Cortonensis, terzo testo etrusco per lunghezza esposto
eccezionalmente in mostra – il percorso espositivo condurrà dalla
sezione del “Vino e Sacro”, con i racconti dell’Antico e del
Nuovo Testamento interpretati dall’estro e dal pennello dei grandi
maestri, al “Mito”, ove spicca l’ambivalente figura di Bacco
dio dell’ebbrezza e della follia, ma anche del lavoro e della
produttività della terra e protettore delle arti e della creatività;
fino alla sezione dedicata al lavoro, allo scorrere delle stagioni,
ai piaceri dell’incontro.
Una
mostra emotiva, fatta di colori e sapori che, a volo d’uccello, da
un secolo all’altro, farà vivere l’incontro con capolavori
d’arte e grandi artisti, per tratteggiare una storia antica,
profondamente legata alla nostra terra, al lavoro e alla creatività
dell’uomo.
La
mostra sarà accompagnata da catalogo Skira e il biglietto includerà
il servizio di audioguida. Particolari inoltre gli eventi e le
iniziative promosse “tra arte vino”: a partire dalla presenza,
accanto al bookshop – nella sede espositiva affacciata sulla
bellissima Piazza Bra di Verona – di un wine shop in cui acquistare i
vini delle aziende sostenitrici dell’evento e di uno spazio
degustazione che proporrà al pubblico abbinamenti tra prestigiose
etichette vinicole e i prodotti doc e dop della migliore tradizione
locale.
Titolo: Arte e Vino
Sede: Palazzo della Gran Guardia, Verona
Periodo: 11 aprile - 16 agosto 2015
Orari: lunedì-giovedì, sabato-domenica ore 9.30-20.30, venerdì ore 9.30-22.30 (chiusura biglietteria un’ora prima)
Biglietti: intero € 12,00, ridotto € 9,00
Immagine: Sebastiano Ricci, Baccanale in onore di Pan, 1716, olio su tela, cm 84x100, Venezia, Gallerie dell’Accademia.
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