La vita e l’opera di Giuseppe De Robertis (Matera, 1888 – Firenze, 1963) sono interamente dedicate allo studio e alla divulgazione della letteratura, in primis quella a lui contemporanea ed in secondo luogo quella degli autori classici. Critico letterario che enormemente influenza la produzione di più d’una generazione di autori del Novecento, egli si inquadra perfettamente nella dimensione del professore di scuola (dal 1920 occupa la cattedra di lettere presso il Conservatorio Musicale «Luigi Cherubini» di Firenze) e, successivamente, del professore universitario (nel 1939 viene nominato per «chiara fama» ordinario della cattedra di Letteratura Italiana presso l’ateneo di Firenze).
Pur avendo dedicato i primi anni della sua carriera di critico alla rivista letteraria «La Voce», contribuendo non poco all’affermazione di alcuni fra i più celebri poeti del primo Novecento, De Robertis predilige il ruolo di professore di scuola, attento com’è alla formazione della futura classe di intellettuali, tristemente falciata da moltissime perdite di vite umane occorse durante i due conflitti mondiali. Estremamente attento ai giovani, siano essi scrittori, studiosi o alunni, il professore di origini materane dedica buona parte dei propri studi a testi destinati alle scuole, grazie alla fortunata collaborazione con l’editore fiorentino Le Monnier. Fra gli studi per le scuole, frutto del lavoro di una vita inspirata esclusivamente alla promozione di nuovi talenti letterarî, si segnalano: Studi (Firenze, 1944) Poeti lirici moderni e contemporanei (Firenze, 1945), Primi studi manzoniani e altre cose (Firenze,1949). Tali manuali hanno riempito le aule di tutta la penisola per decenni, a conferma della validità del metodo scientifico derobertisiano.
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