martedì 19 giugno 2018

Parco archeologico di Paestum: eventi culturali per la riscoperta del sito

di Fabiana Pizzulli


Quest’anno si celebrano i 50 anni dal ritrovamento della più antica tomba dipinta con scene figurative nel mondo greco, quella del Tuffatore, trovata nel 1968. La rappresentazione del giovane che si tuffa nell’acqua, famosa in tutto il mondo, ancora dopo anni dalla scoperta, rappresenta una fonte viva di continui dibattiti tra studiosi proprio per l’enigma che si cela dietro quel tuffo, da sempre considerato un trapasso dalla vita alla morte. All’anniversario seguiranno degli eventi collaterali come un convegno internazionale che si terrà dal 4 al 6 ottobre 2018. In estate invece ritorneranno le aperture straordinarie fino alla mezzanotte, nei mesi di luglio e agosto dal venerdì alla domenica e la rassegna di musica e danza “Heraia- musica ai templi” ogni venerdì nei pressi del Tempio di Nettuno. 

L’area archeologica di Paestum, fondata dai Greci intorno al VII a.C. con il nome di Poseidonia, rappresenta una delle più interessanti d’Italia, conservando degli edifici antichi in ottimo stato di conservazione. Riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità dal 1988, attira da sempre migliaia di turisti. Il sito, oltre a comprendere il Museo Nazionale e i resti dell’antica agorà greca, possiede 3 templi dedicati ad Hera, Atena e Nettuno edificati intorno al 500 a.C. Il sito è circondato da monumentali mura in pietra pentagonali, inframmezzate da 24 torri d’avvistamento.

Tempio di HeraPiù noto come Basilica, dal nome che gli dettero gli euditi del 700 per la quasi totale sparizione dei muri della cella, del frontone e della trabeazione. Dedicato ad Hera, sposa di Zeus e principale divinità di Poseidonia, è un periptero. I fedeli erano ammessi al tempio ma potevano camminare solo sulle zone perimetrali, sul lato. La zona centrale, il naos, era vietata a tutti.

La città fu fondata nel VI secolo a.C. da greci e venne chiamata Poseidonia in onore del Dio del mare. In seguito i Lucani riuscirono ad impossessarsi della città e le attribuirono il nome di Paistom, mentre nel 273 divenne una colonia romana e prese il nome che attualmente conosciamo (Paestum). Nell’antichità Paestum era molto più vicina al mare di quanto non lo sia ora ed il fiume che vi scorreva nei pressi la rese insalubre. Con il passare del tempo l’area subì un inesorabile declino e nel Medioevo fu totalmente abbandonata, fino ad essere riscoperta quasi in contemporanea con i siti archeologici di Pompei ed Ercolano, nel XVIII secolo. Sin da subito si capì l’importanza di quelli scavi che entrarono a far parte del Gran Tour, un programma di formazione per giovani aristocratici, che viaggiavano per arricchire le loro conoscenze.

I tre grandi templi sono costruiti secondo l’ordine dorico, anche se i Greci conoscevano anche quello ionico e corinzio. L’ordine dorico si riconosce dai capitelli sopra le colonne, che hanno la forma di scodelle. I capitelli della Basilica (tempio di Hera 550 a.C.), sono i più piatti, quelli di Atena (500 a.C.) un po’ meno, mentre quelli di Nettuno (460 a.C.), dimostrano la declinazione classica del dorico. Tipico dell’ordine dorico è il fregio, posto sopra le colonne, articolato in pannelli dipinti, detti metope, o scolpiti, ed elementi tripartiti che li separano, detti triglifi. I tre templi presentano l’altare, la piazza principale della città detta agorà, e gli edifici simbolo come la tomba dell’eroe fondatore detta heroon, e la struttura circolare delle assemblee, (ekklesiastieron).

Tempio di Atena
La dea della saggezza, ma anche della guerra, era personificata da una grande statua custodita in una cella all’interno del tempio. Durante le cerimonie, celebrate sugli altari di pietra all’esterno in cui venivano offerte libagioni, le porte del recinto in cui era custodita la statua venivano aperte perché potesse assistere alla cerimonia.
Con l’arrivo dei Romani, i templi non subirono mutamenti, ma sorsero nuove strutture: il foro, spazio politico e commerciale, l’anfiteatro, dove si svolgevano le gare tra Gladiatori e animali, e il Campus, in cui i Romani si esercitavano nello sport. Nella piscina le donne praticavano riti a favore della fertilità.

Tempio di Nettuno
Si tratta di un tempio di ordine dorico con 6 colonne sui lati brevi e 14 su quelli lunghi e fu costruito tra il 460-450 a.C. Si innalza su una gradinata formata da 4 gradini, sorta con lo scopo di dividere la dimora degli dei dal piano del terreno. Stucchi, affreschi e tantissimi colori decoravano le sale di questo tempio. Se ne vedono ancora delle tracce sulla cima delle colonne.
Dal 4 al 6 Ottobre 2018 nel museo Archeologico Nazionale di Paestum si terrà il Convegno internazionale La Tomba del Tuffatore: rito, arte e poesia a Paestum e nel Mediterraneo intorno al 500 a.C. L’iniziativa è stata realizzata con il cofinanziamento dello Stato Italiano e delle Regione Campania, nell’ambito del POC Campania 2014-2020.

Tomba del Tuffatore: la tomba fu trovata a 2 km a Sud di Paestum, all’interno di una piccola necropoli di VI-IV sec. a.C. La scena del Tuffatore, che ha dato il nome alla tomba, si trova sul lato interno della lastra di copertura. Le pareti della tomba, sono decorate con scene di un simposio.

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