
Il grande vano all’interno è una fitta maglia di mosaici, pietre ed affreschi, irradiati dalle ampie finestre incassate in spazi verticalizzanti, i quali presentano arcate a tutto sesto. Colpisce all’occhio del guardante la cupola centrale che come un capolavoro di ingegneria fu realizzata con la sovrapposizione di sottili tubi in ceramica, tali da conseguire all’alzato cupolato della soffittatura ben 16 metri di diametro.
L’area centrale dell’impianto basilicale è rafforzato da otto pilastri da cui si aprono le eleganti esedre. Su tale innalzato, si profila in verticale un doppio ordine colonnare su cui si affaccia l’arioso matroneo, vano a cui era riservato il culto e la preghiera del mondo femminile. Il matroneo era accessibile tramite le torri scalari poste all’esterno dell’edificio, cui si accedeva tramite l’esonartece del cortile antistante. Da evidenziare che una di queste due torri, nel corso dei secoli, fu più volte sopralzata in via dei continui rifacimenti, sino a connotarsi come torre campanaria.
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