lunedì 8 febbraio 2010

Alik Cavaliere. Poeta, filosofo, umanista e scultore, anche (quasi una biografia)

Comunicato stampa

Venerdì 12 febbraio presso il Salone dell’Ercole della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma sarà presentato il volume ALIK CAVALIERE. Poeta, filosofo, umanista e scultore, anche (quasi una biografia) di Arturo Schwarz edito da Electa. Introdurrà Maria Vittoria Marini Clarelli, soprintendente alla Galleria nazionale d’arte moderna; ne parleranno con l’autore il critico Angela Vettese e Sandra Pinto, soprintendente emerita alla Galleria nazionale d’arte moderna.
Nella monografia di Alik Cavaliere (Roma 1926 - Milano 1998), pubblicata da Electa, Schwarz tenta di “delineare la complessa bellezza di un lavoro il cui tema riporta sempre alla condizione umana”. Cavaliere è uno degli scultori più raffinati e singolari del secondo Novecento. Artista originale e complesso da definire: nel suo percorso di studio e ricerca ha costantemente inseguito nuove forme espressive, mediante l’uso delle tecniche scultoree, la manipolazione dei materiali e delle idee. La vicenda creativa di Alik Cavaliere dimostra interessanti affinità con il surrealismo, la metafisica, l’esistenzialismo e il nouveau réalisme, movimenti rispetto ai quali l’artista si pone con originali proposte. “Cavaliere ha saputo restituire nuova esistenza alla “lingua morta” della scultura liberandola da una tridimensionalità restrittiva, allargandone la presenza al palcoscenico della vita e moltiplicandone le tecniche e gli elementi compositivi”. “…Con Cavaliere”, afferma Schwarz, “natura e cultura non sono più antagonisti: l’una diventa la ragione d’essere dell’altra. Mi pare che in poche opere dell’arte contemporanea si possa ritrovare un riflesso altrettanto fedele delle leggi che strutturano il nostro universo sia cosmologico sia umano. Con Cavaliere, l’etica e l’estetica sono parti di un tutto”.
Contestualmente alla presentazione del volume, avrà luogo nello stesso Salone dell’Ercole l’esposizione di due dei personaggi emblematici de I processi: dalle Storie inglesi di Shakespeare (Biennale di Venezia 1972). Si tratta di un’opera imponente, che si sviluppa su una area di m 10 x 10 per un’altezza di 5, composta da oltre cento elementi, donata da Adriana Cavaliere, moglie dell’artista, alla Galleria nazionale d’arte moderna nel 2001, durante la Soprintendenza di Sandra Pinto. I processi, accompagnati dalla musica di Bruno Canino e da un testo scritto e recitato da Roberto Sanesi, sono stati, come afferma quest’ultimo, “una vera e propria messa in scena di impianto elisabettiano. Teatro e patibolo insieme, sulla complessa costruzione in legno, si rimettono in gioco […] tutte le motivazioni etiche e civili, moltiplicando nel grande fondale a specchio un coacervo di orrori”.

Presentazione del volume
ALIK CAVALIERE. Poeta, filosofo, umanista e scultore, anche (quasi una biografia)
di Arturo Schwarz
Venerdì 12 febbraio 2010, ore 17.00
Galleria nazionale d’arte moderna
Viale delle Belle Arti 131, Roma

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