Nel 1807 giungeva a Roma da Parigi un giovane artista francese, pittore di paesaggio già premiato al Salon del 1806. Era al primo dei suoi viaggi in Italia che si sarebbero ripetuti nel 1818, nel 1824, nel ‘29 e poi ancora nel 1838. Disegnatore straordinario, amico di Ingres e di Granet, avrebbe lasciato al Musée du Louvre una vasta raccolta dei suoi studi di paesaggio e di vedute italiane che – come lui stesso dichiarava al termine della sua esistenza – erano stati alla base della sua fortuna di pittore.
Da questa raccolta di oltre 150 fogli, grazie alla disponibilità del Département des Arts Graphiques del Louvre, vengono esposti nel Gabinetto della Grafica del Museo Praz 24 disegni dell’artista, appunti romani che colgono i vari aspetti della città, il Tevere e i suoi ponti, i palazzi, le chiese, le rovine aggredite dalla vegetazione, le ville ricche di marmi antichi, i grandi parchi, gli ampi panorami fitti di cupole e altane ed i vasti orizzonti della desolata campagna romana.
I luoghi sono quegli stessi ricordati e descritti da Mario Praz nei suoi molti brevi saggi sulla città, raccolti nei due volumi del Panopticon romano (1967) e nel Panopticon romano secondo (1978) ed i disegni di Turpin ben si abbinano anche ai rari paesaggi romani collezionati dal Professore stesso come la veduta della Basilica di San Giovanni in Laterano di Michallon, la Villa Celimontana di John Newbolt, il Colonnato di San Pietro di Daniel Dupré o il Giardino del Lago a Villa Borghese che Carlo Labruzzi dispiega alle spalle del ritratto di Teresa Pikler Monti dipinto nello stesso anno -1807- dell’arrivo a Roma del giovane Turpin.
Di nobili origini, l’artista ebbe un’infanzia poverissima negli anni della Rivoluzione e del Terrore, quando allievo dei suoi stessi genitori , entrambi pittori dilettanti, apprese a dipingere facendone la sua professione. Notato da Giuseppina, entrò a far parte della sua piccola corte alla Malmaison, e ricevette poi negli anni della Restaurazione una cospicua eredità che gli permise una vita estremamente agiata - consona al suo rango ed al titolo comitale ereditato - ed una interessante attività di collezionista.
Rivalutato solo recentemente, è stato oggetto nel 2007 di una ampia mostra antologica tenutasi al Musée de la Ville di Angers, dove sono conservate molte delle sue opere e le sue raccolte di arte antica.
Disegni romani di Lancelot-Théodore Turpin de Crissé (1782-1859) dalle collezioni del Louvre
Museo Mario Praz, Via Zanardelli 1 - Roma
11 Novembre 2009 - 13 febbraio 2010
A cura di Patrizia Rosazza Ferraris
Catalogo Edizioni di Storia e Letteratura
Apertura al pubblico:
tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30
tranne il lunedì dalle ore 14.30 alle ore 18.30
Ingresso libero
Da questa raccolta di oltre 150 fogli, grazie alla disponibilità del Département des Arts Graphiques del Louvre, vengono esposti nel Gabinetto della Grafica del Museo Praz 24 disegni dell’artista, appunti romani che colgono i vari aspetti della città, il Tevere e i suoi ponti, i palazzi, le chiese, le rovine aggredite dalla vegetazione, le ville ricche di marmi antichi, i grandi parchi, gli ampi panorami fitti di cupole e altane ed i vasti orizzonti della desolata campagna romana.
I luoghi sono quegli stessi ricordati e descritti da Mario Praz nei suoi molti brevi saggi sulla città, raccolti nei due volumi del Panopticon romano (1967) e nel Panopticon romano secondo (1978) ed i disegni di Turpin ben si abbinano anche ai rari paesaggi romani collezionati dal Professore stesso come la veduta della Basilica di San Giovanni in Laterano di Michallon, la Villa Celimontana di John Newbolt, il Colonnato di San Pietro di Daniel Dupré o il Giardino del Lago a Villa Borghese che Carlo Labruzzi dispiega alle spalle del ritratto di Teresa Pikler Monti dipinto nello stesso anno -1807- dell’arrivo a Roma del giovane Turpin.
Di nobili origini, l’artista ebbe un’infanzia poverissima negli anni della Rivoluzione e del Terrore, quando allievo dei suoi stessi genitori , entrambi pittori dilettanti, apprese a dipingere facendone la sua professione. Notato da Giuseppina, entrò a far parte della sua piccola corte alla Malmaison, e ricevette poi negli anni della Restaurazione una cospicua eredità che gli permise una vita estremamente agiata - consona al suo rango ed al titolo comitale ereditato - ed una interessante attività di collezionista.
Rivalutato solo recentemente, è stato oggetto nel 2007 di una ampia mostra antologica tenutasi al Musée de la Ville di Angers, dove sono conservate molte delle sue opere e le sue raccolte di arte antica.
Disegni romani di Lancelot-Théodore Turpin de Crissé (1782-1859) dalle collezioni del Louvre
Museo Mario Praz, Via Zanardelli 1 - Roma
11 Novembre 2009 - 13 febbraio 2010
A cura di Patrizia Rosazza Ferraris
Catalogo Edizioni di Storia e Letteratura
Apertura al pubblico:
tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30
tranne il lunedì dalle ore 14.30 alle ore 18.30
Ingresso libero
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