di Chiara Lostaglio
L’undicesima edizione del Vulcanica Live Festival termina anche quest’anno con un grande artista italiano, Ludovico Einaudi. Compositore e pianista torinese, inizia la sua carriera nel jazz rock e si afferma come musicista classico con la creazione di composizioni orchestrali e da camera. Scrive in particolare per teatro e cinema, componendo nel 1988 l’opera teatrale Time Out, e per film quali Treno di panna di Andrea De Carlo (1988), Aprile di Nanni Moretti (1998), Le parole di mio padre di Francesca Comencini (2001). Musica da camera, per orchestra, colonne sonore, teatro, danza, la musica di Einaudi si sposa perfettamente con più linguaggi d’arte e regala armonie di leggerezza, su un dondolo di emozioni che si spinge sempre più verso l’alto. Il musicista si è esibito nell’atrio del Palazzo G. Fortunato di Rionero in Vulture che, nelle scorse edizioni, ha ospitato altri grandi artisti come Giovanni Allevi, Stefano Bollani ed Enrico Rava.
Il Vulcanica Live Festival nasce da un’idea del responsabile artistico Vincenzo Paolino e di giovani rioneresi che uniscono l’amore per la musica d’autore a quello per la propria terra. E sapientemente riescono a valorizzarla con importanti eventi musicali.
Un tocco elegante delle dita e il concerto incomincia senza una scaletta precisa, perché l’ordine è dettato dalle sensazioni del momento, durante i concerti delle serate d’estate. Una mattina, Passaggio e il piacere dell’ascolto ingentilisce i pensieri. E ancora la sublime Le Onde ispirata a Virginia Woolf, dove vita e mare si assomigliano e non permettono di approdare al faro.
Il pubblico si lascia trasportare dalle “onde” della sua musica, eterea navigazione che approda nei luoghi ameni dell’anima. Ogni nota è una scintilla che infiamma e rincuora e, in un attimo, tutto sembra in armonia, le mani sul piano, il pubblico immobile, gli alberi e il vento che gioca con le foglie e gli spartiti. Una perfetta sintonia che soltanto la melodia dei sogni riesce a compiere. La melodia dei sogni di Ludovico Einaudi.
L’undicesima edizione del Vulcanica Live Festival termina anche quest’anno con un grande artista italiano, Ludovico Einaudi. Compositore e pianista torinese, inizia la sua carriera nel jazz rock e si afferma come musicista classico con la creazione di composizioni orchestrali e da camera. Scrive in particolare per teatro e cinema, componendo nel 1988 l’opera teatrale Time Out, e per film quali Treno di panna di Andrea De Carlo (1988), Aprile di Nanni Moretti (1998), Le parole di mio padre di Francesca Comencini (2001). Musica da camera, per orchestra, colonne sonore, teatro, danza, la musica di Einaudi si sposa perfettamente con più linguaggi d’arte e regala armonie di leggerezza, su un dondolo di emozioni che si spinge sempre più verso l’alto. Il musicista si è esibito nell’atrio del Palazzo G. Fortunato di Rionero in Vulture che, nelle scorse edizioni, ha ospitato altri grandi artisti come Giovanni Allevi, Stefano Bollani ed Enrico Rava.
Il Vulcanica Live Festival nasce da un’idea del responsabile artistico Vincenzo Paolino e di giovani rioneresi che uniscono l’amore per la musica d’autore a quello per la propria terra. E sapientemente riescono a valorizzarla con importanti eventi musicali.
Un tocco elegante delle dita e il concerto incomincia senza una scaletta precisa, perché l’ordine è dettato dalle sensazioni del momento, durante i concerti delle serate d’estate. Una mattina, Passaggio e il piacere dell’ascolto ingentilisce i pensieri. E ancora la sublime Le Onde ispirata a Virginia Woolf, dove vita e mare si assomigliano e non permettono di approdare al faro.
Il pubblico si lascia trasportare dalle “onde” della sua musica, eterea navigazione che approda nei luoghi ameni dell’anima. Ogni nota è una scintilla che infiamma e rincuora e, in un attimo, tutto sembra in armonia, le mani sul piano, il pubblico immobile, gli alberi e il vento che gioca con le foglie e gli spartiti. Una perfetta sintonia che soltanto la melodia dei sogni riesce a compiere. La melodia dei sogni di Ludovico Einaudi.
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