Comunicato stampa
Dal 3 al 26 settembre Castel dell’Ovo ospiterà Paola Volpato con un progetto dal titolo Flowers? La persistenza del fiore che comprende videoinstallazioni, opere fotografiche e una serie di lavori su carta ispirati all’opera poetica di Emily Dickinson.
E come nel verso della Dickinson non c’è mai un richiamo diretto al mondo reale, ma solo un susseguirsi di legami, relazioni, forme erranti, così nel linguaggio della Volpato nulla è veramente eco del mondo: la figura del fiore non rimanda a nessun giardino e a nessun Eden. E’ un tessuto di iscrizioni, di storie, di visioni. E’ un fare immagine anche con ciò che appare muto e senza storia (con lo scarto, il residuo, lo straccio). E’ come se l’artista veneziana fosse convinta che ogni elemento, anche il più usurato, rimanesse un immenso giacimento di informazioni e di rinascite.
In fondo, la sua pratica artistica segue quello che è il processo organico del fiore: il suo sparire nella terra, il suo sedimentarsi, il suo risorgere alla luce. Un circuito esistenziale che va e ritorna senza fine, come il lavoro inesausto e maniacale di una tessitrice.
Tutte le opere in mostra sono a tecnica mista (“collage”, pittura, ricamo, china, stampa), quasi ad affermare che non c’è un punto stabilito, un’immagine nota, accertata, ma solo una zona di confine. Lì tutto si dona alla nostra intimità, ma rimane anche “altro”. E’ visibile e invisibile, prossimo e distante, banale e meraviglioso.
Dal 3 al 26 settembre Castel dell’Ovo ospiterà Paola Volpato con un progetto dal titolo Flowers? La persistenza del fiore che comprende videoinstallazioni, opere fotografiche e una serie di lavori su carta ispirati all’opera poetica di Emily Dickinson.
E come nel verso della Dickinson non c’è mai un richiamo diretto al mondo reale, ma solo un susseguirsi di legami, relazioni, forme erranti, così nel linguaggio della Volpato nulla è veramente eco del mondo: la figura del fiore non rimanda a nessun giardino e a nessun Eden. E’ un tessuto di iscrizioni, di storie, di visioni. E’ un fare immagine anche con ciò che appare muto e senza storia (con lo scarto, il residuo, lo straccio). E’ come se l’artista veneziana fosse convinta che ogni elemento, anche il più usurato, rimanesse un immenso giacimento di informazioni e di rinascite.
In fondo, la sua pratica artistica segue quello che è il processo organico del fiore: il suo sparire nella terra, il suo sedimentarsi, il suo risorgere alla luce. Un circuito esistenziale che va e ritorna senza fine, come il lavoro inesausto e maniacale di una tessitrice.
Tutte le opere in mostra sono a tecnica mista (“collage”, pittura, ricamo, china, stampa), quasi ad affermare che non c’è un punto stabilito, un’immagine nota, accertata, ma solo una zona di confine. Lì tutto si dona alla nostra intimità, ma rimane anche “altro”. E’ visibile e invisibile, prossimo e distante, banale e meraviglioso.
Flowers? (La persistenza del fiore)
Personale di Paola Volpato
Napoli, Castel dell’Ovo - Terrazze
Via Eldorado n. 3 (presso via Partenope - Borgo marinari)
A cura di: Luigi Meneghelli
Inaugurazione: venerdì 4 settembre 2009 ore 18.30
Periodo: dal 3 al 26 settembre 2009
Orario: tutti i giorni 9-18, domenica 9-12
Immagine: Paola Volpato, FLOWERS?1 That Nature murmured to herself. Tecnica mista su carta, 70 x 50 cm.
Personale di Paola Volpato
Napoli, Castel dell’Ovo - Terrazze
Via Eldorado n. 3 (presso via Partenope - Borgo marinari)
A cura di: Luigi Meneghelli
Inaugurazione: venerdì 4 settembre 2009 ore 18.30
Periodo: dal 3 al 26 settembre 2009
Orario: tutti i giorni 9-18, domenica 9-12
Immagine: Paola Volpato, FLOWERS?1 That Nature murmured to herself. Tecnica mista su carta, 70 x 50 cm.
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