di Sonia Gammone
Fino al prossimo 29 aprile sarà
allestita presso i nuovi spazi espositivi dedicati alle mostre temporanee
situati al piano terra di Palazzo Barberino a Roma, la mostra Guercino 1591-1666. Capolavori da Cento a
Roma. Francesco Barbieri, detto il Guercino, uno dei maggiori protagonisti
del Seicento italiano sarà protagonista di questa mostra organizzata dalla
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, e diretta da
Rossella Vedret, rappresenta sicuramente un importantissimo appuntamento con
l’arte. L’esposizione, composta da opere conservate nei musei e nelle
collezioni di Roma e di Cento, nonché del Fondo Edifici di Culto del Ministero
dell’Interno, consente di ammirare, nella rinnovata cornice di Palazzo
Barberini, uno straordinario corpus di dipinti, che offre la possibilità di
gettare uno sguardo d’insieme sull’opera del maestro emiliano. Sono trentasei i
capolavori che attraversano tutto l’arco cronologico del lungo percorso
artistico del Guercino.
Un talento esuberante il suo, che emerge in tutta la sua grandezza fin
dai primi dipinti. Ludovico Carracci, suo eminente maestro, riconobbe subito la
precocità e il genio del suo fare artistico, e vide nel suo allievo un’alta
continuazione della sua arte. Nel dipinto Sposalizio
mistico di Santa Caterina alla presenza di San Carlo Borromeo sono presenti
degli effetti temporaleschi del tutto innovativi, così come nelle più tarde
tele La Madonna della Ghiara con san Pietro, San Carlo Borromeo, un angelo e
donatore e ne I santi Bernardino da
Siena e Francesco d’Assisi con la Madonna di Loreto. Trasferitosi a Roma a
lavorare per il Papa Gregorio XV Ludovisi, il Guercino realizza il capolavoro
di quegli anno romani con un’opera monumentale, la pala raffigurante Santa Petronilla sepolta e accolta in cielo,
oggi alla Pinacoteca Capitolina. Con la morte del suo mecenate e il ritorno
a Cento, l’artista subisce un profondo cambiamento in senso classico. Gli anni
della maturità sono infatti caratterizzati da una maggiore attenzione ai modi
classicisti, soprattutto per quanto riguarda la sfera cromatica, che diviene
più tenue e delicata. Da questa tendenza emergeranno opere come Cleopatra davanti a Ottaviano Augusto e Saul contro David. Un viaggio magico
quello che la mostra di Palazzo Barberini regala al visitatore, fatto di
intensi colori e innovative visioni.
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