venerdì 27 aprile 2012

Orizzonti dischiusi. Arte del Novecento tra Italia e Slovenia

di Sonia Gammone

Lo scorso 17 aprile presso il Salone degli Incanti ex Pescheria di Trieste si è aperta al pubblico la raccolta forse più rappresentativa della cultura artistica slovena in Italia, custodita in prestigiose istituzioni private. Ad anticipare la rassegna italiana ce ne sarà un’altra slovena allestita al Cankarjev dom di Ljubljana. Entrambe le mostre si svolgono sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e del Presidente della Repubblica Slovena e con il Patrocinio dei Comuni di Trieste e di Ljubljana. Grazie al decisivo interessamento della Banca Monte dei Paschi di Siena, è stato possibile così mettere insieme questa prestigiosa esposizione. Il Salone del Incanti accoglie circa 150 opere del Novecento delle quali solo alcune sono di artisti noti al grande pubblico nazionale come Music, Spacal, Cernigoj, Bambic, Grom, Saksida, Sirk, Cesar, Palcic, Kralj. Molti altri, magari molto noti oltre frontiera, saranno per i più delle scoperte. Tutti comunque rappresentano un’importante testimonianze della grande vitalità artistica di una comunità piccola ma molto attiva e molto orientata a fare proprie le sollecitazioni e la cultura più internazionale, sia per formazione sia per i riconoscimenti ricevuti. Un importante tributo all’arte e alla ricchezza culturale del territorio triestino e goriziano che si innesta su un percorso di profonda indagine sugli artisti sloveni.grazie a questa esposizione gli orizzonti si dischiudono su un modo nuovo e quasi inesplorato di fare arte, e forse sta proprio in questo la particolarità della mostra.

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