di Rosanna D’Erario
Si è appena conclusa a Milano l’esposizione che ha visto
protagonista la versatilità e l’eclettismo di un artista che ha saputo fare
suoi vari generi: Francesco Hayez.
La mostra è stata un grandissimo successo con 120 opere
che hanno rievocato la vita e l’arte del pittore
veneziano che in soli tre mesi ha conquistato il capoluogo lombardo con oltre
180mila visitatori.
Nella Milano pre-unitaria si creò una grande unità culturale,
un intreccio di musica, arte e letteratura con tre grandi artisti, Verdi, Hayez
e Manzoni. Ed è proprio Milano che ha celebrato Hayez, il maggiore interprete
in pittura del Romanticismo, il cantore della bellezza e dell’amore, interprete
di valori risorgimentali.
Grazie a prestiti eccezionali, ai dipinti noti si sono
affiancati opere non più esposte dall’Ottocento come le tre espressioni del
celeberrimo Il Bacio, quella del 1859 conservata nella pinacoteca di Brera, quella di proprietà di un collezionista e, infine, quella del 1861 che presenta dettagli differenti rispetto alle altre due. La
potenza espressiva dei tre dipinti è data dalla vicinanza del patriota prima di
partire per la guerra e la sua amata, l’unione tra i due attesta un attimo d’amore,
di naturalezza e di sentimento. Una naturalezza affidata ad un’alta qualità pittorica in un’enigmatica
ricostruzione ambientale sospesa tra presente e passato.I tre dipinti sono stati tra i più apprezzati e fotografati dagli spettatori.
Il percorso espositivo ha raccontato un'Italia che stava cambiando e che ha visto in Hayez il suo grande narratore. Quasi un secolo di opere racchiuse in una splendida cornice, le Gallerie
d’Italia di Piazza della Scala. Dei capolavori in un capolavoro, insomma, a
decretare il grandissimo successo dell’esposizione.
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