giovedì 2 agosto 2012

Per le antiche vie del Pietrafesa

Comunicato stampa

Si terrà il 9 e il 10 agosto prossimi a Satriano di Lucania (PZ) l’edizione 2012 di “Per le antiche vie del Pietrafesa”, evento nato nell’ottica di una riscoperta della vita e delle opere del pittore lucano Giovanni De Gregorio, detto il Pietrafesa.
Il De Gregorio nacque a Satriano, un tempo chiamata Pietrafesa, nella seconda metà del Cinquecento. Viene quindi dal suo luogo di nascita l’appellativo con cui, il più celebre tra i pittori lucani del 1600, è conosciuto.
Questi gli appuntamenti dell’edizione 2012 della manifestazione. Si comincia giovedì 9 alle 19, nel cuore di Satriano, sotto il murales gigante che raffigura il Pietrafesa mentre dipinge una tela, con la presentazione del museo multimediale “Il Palco dei Colori de Il Pietrafesa” realizzato dall’associazione culturale Labirinto Visivo sotto la supervisione scientifica del professor Latoronda dell’Università degli Studi della Basilicata.
A seguire (con inizio previsto per le 20) l’inaugurazione del museo installato presso la Rocca Duca di Poggiardo. La serata si chiuderà con un concerto della Gesualdo Accademia Internazionale d’Archi dedicato agli “Splendori del barocco” (previsto per le 21 e 30, presso il teatro Porticelle).
La giornata di venerdì 10 invece, a partire dalle 20 e 30, sarà caratterizzata dalle botteghe di pittura e dagli stand gastronomici che proporranno ricette tipiche satrianesi. Le mostre cederanno il passo all’estemporanea artistica organizzata dal Forum Giovanile che vedrà la presenza di artisti provenienti da Argentina, Veneto, Lazio, Campania e Basilicata ed uno spettacolo di “sand art” a cura di Annamaria Paglieri. Anche la musica dal vivo (con Avast, Duo Agorà, Niki Fox e folk lucano) accompagnerà le passeggiate dei visitatori tra i murales e le gigantografie con le opere più celebri del Pietrafesa, installate sui muri delle abitazioni del centro storico. Per entrambe le giornate, a partire dalle 17, sarà possibile partecipare a visite guidate lungo il percorso dei murales dedicati al Pietrafesa che si conclude presso la Chiesa di San Giovanni dove è presente l’unico affresco che il pittore ha lasciato a Satriano.
La prenotazione per i tour guidati è obbligatoria, entro il 5 Agosto, al numero 3203060884.

Il Palco dei Colori de Il Pietrafesa
Esplorare e far apprezzare il genio creativo di uno dei più noti artisti del Seicento lucano: Giovanni De Gregorio, detto il Pietrafesa. È questo l’obiettivo del museo virtuale dedicato al pittore che, giovedì 9 agosto prossimo, alle ore 20, sarà inaugurato ed aperto al pubblico nella suggestiva cornice della Rocca Duca di Poggiardo, a Satriano di Lucania.
All’interno della Rocca, residenza signorile di recente ristrutturazione, rivivranno la figura, la vita, l’opera, il tempo ed i contemporanei del De Gregorio. Il museo, ideato e realizzato da ‘Labirinto Visivo’ sotto la direzione scientifica del professor Angelo Lucano Larotonda dell’Università degli Studi della Basilicata è promosso dall’amministrazione comunale di Satriano, paese natale del Pietrafesa.
La galleria virtuale, invertendo i canoni classici della fruizione museale e rendendo lo spettatore protagonista nella scelta dei contenuti artistici, sarà luogo in cui conoscenza scientifica ed emozioni personali si fonderanno al fine di arricchire e diffondere cultura. Il percorso al suo interno, spiegano i curatori, “sarà un tragitto dal forte impatto emozionale che, attraverso suoni, colori ed impressioni abbraccerà il visitatore, rendendolo partecipe di un’esperienza dal forte impatto emotivo”. Oltre 40 le opere digitalizzate, in altissima definizione tra Basilicata, Campania e Calabria, e custodite in tavoli touchscreen nelle sale del museo. Opere che consentiranno ai visitatori un’immersione all’interno delle tele, per poter godere appieno del cromatismo e del ricco simbolismo che le anima.
Tra di esse anche diverse novità assolute come un autoritratto del pittore, rintracciato tra gli affreschi del Convento di S. Antonio a Balvano, una tela di S. Francesco oggi conservata nel Convento dell’Immacolata dei frati Cappuccini a Salerno e Il Volto Santo, una tela presente nella chiesa di San Nicola di Bari, a Castelcivita.
Lungo e laborioso si è rivelato il processo di definizione del corpus pittorico dell’artista, circoscritto infine attraverso schede storico-critiche curate dallo storico d’arte moderna Stefano de Mieri, dell’Università Federico II di Napoli. Schede che saranno, peraltro, presenti all’interno del museo sotto forma di pannelli.
Venendo alle peculiarità del museo di Satriano, questo avrà come cicerone d’eccezione lo stesso pittore Giovanni De Gregorio. Sarà proprio il Pietrafesa, infatti, a prendere forma al passaggio dall’ingresso dei visitatori, nei pressi d’uno specchio verticale grande 80 pollici, e ad accompagnarli lungo i luoghi del percorso fino alla sala più nascosta della Rocca per esempio, un tempo adibita a carcere, dove è stato ricreato un video-ambiente che proietta lo spettatore in una dimensione onirica, in cui immagini, giochi di luci e musica si rincorrono in un flusso incessante ed ipnotico.
Ma non è tutto. La grande attenzione rivolta all’analisi storica e culturale del Seicento lucano, secolo in cui il De Gregorio è vissuto e ha operato, è il motore d’una sala ulteriore dove, sfogliando un libro digitale sospeso a mezz’aria, si potranno ripercorrere le gesta e comprendere appieno il contributo culturale offerto da artisti, poeti, musici, giuristi ed ecclesiastici alla loro terra d’origine.
Il museo virtuale di Satriano, parte d’un progetto più ampio in via di definizione, intitolato ‘Il parco dei colori del Pietrafesa’, “è nato – spiega il direttore scientifico dell’allestimento Angelo Larotonda – dall’esigenza di donare nuova visibilità al patrimonio di cultura e arte che impreziosisce chiese e palazzi della Regione Basilicata e si configura come un nuovo e moderno polo di attrazione turistico-culturale per il territorio. Un contenitore pensato per ospitare, – conclude Larotonda – tra l’altro e fin da subito, laboratori didattici per le scuole”.

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