Si è chiusa ieri, 13 gennaio, a Brienza (PZ), con la cerimonia di
premiazione dei vincitori, avvenuta presso la Sala ex Refettorio del
Palazzo Municipale, la II edizione della mostra-concorso “IncontrArte”,
organizzata dalla nostra rivista. Sono intervenuti alla serata il sindaco di Brienza Pasquale Scelzo, l’Assessore alla Cultura Raffaele Lopardo e il nostro direttore editoriale Angelo Telesca, assieme a Giovanna Russillo e Francesco Mastrorizzi dello staff organizzativo.
La rassegna nazionale “IncontrArte”, nata allo scopo di diffondere
l’arte contemporanea attraverso la contaminazione tra forme ed
espressioni artistiche diverse tra loro, è stata ospitata per un mese
all’interno del chiostro dell’ex Convento dei Frati Minori Osservanti di
Brienza, attuale sede del Municipio. Qui le opere in mostra,
rappresentative delle attuali tendenze nel campo della pittura, della
scultura, della fotografia e della digital art, hanno occupato uno
spazio già di per sé impreziosito d’arte, grazie al ciclo di affreschi
realizzato nel Settecento dal pittore Leonardo di Giampietro, creando un
contrasto molto affascinante.
La giuria formata dai componenti della redazione di “In Arte”, dopo
un’attenta valutazione delle 27 opere presentate nel corso della mostra,
ha voluto assegnare il primo posto all’opera fotografica realizzata dal
giovane lucano Giovanni Salvatore, residente a Reggio Emilia, secondo
la seguente motivazione: “Un’opera innovativa e di gran pregio, che si
pone a metà strada tra pittura e fotografia. L’occhio paziente del
fotografo che opera una lentissima esposizione del soggetto dinnanzi
alla macchina fotografica richiama lo stesso amore e la stessa
attenzione del pittore che dipinge su una tela. Ne emerge un mirabile
spartito visivo, dimostrazione di un’eccellente ricerca espressiva, che
rivela solo lentamente a chi osserva la complessa tecnica utilizzata”.
Seconda classificata l’opera a olio su tela intitolata “Chi c’è qui?”
del forlivese Andrea Albonetti, apprezzata “per la prospettiva
inconsueta e per il giusto accostamento delle tinte cromatiche, che
assicurano il primeggiare del soggetto, su cui viene catalizzato lo
sguardo dello spettatore e il cui volto svela una curiosa mescolanza di
spontaneità, ingenuità e magia, specchio di un coinvolgente universo
interiore”.
Al terzo posto il dipinto a tecnica mista su carta dal titolo “Horror
vacui” di Giovanna Lacedra, altra giovane artista che ha lasciato la
Basilicata per trasferirsi a Sesto San Giovanni (MI), il cui lavoro si è
distinto per “il tratto grafico vigoroso, libero e sicuro e insieme la
disinvoltura nell’uso di un materiale colorante inusuale come il caffè”,
oltre che per il modo di trattare il tema dell’horror vacui, “espresso
con un’introspezione psicologica dei volti assolutamente efficace, che
trasmette in tutta la loro forza espressiva il moto e l’inquietudine dei
soggetti”.
Sono state, infine, segnalate le opere realizzate da Tiziana Viola Massa
(Palermo), Sante Muro (Satriano di Lucania – PZ), Antonio Loffredo
(Volla – NA) e Mihail Ivanov (Genova).
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