Dopo il grande successo della tappa romana con i suoi oltre 250.000 visitatori, arriva a Bologna portando costruzioni impossibili, esplorazioni infinite, giochi di specchi, motivi e geometrie interconnesse, ovvero il meraviglioso mondo di fantasia sbrigliata dell’artista che più di ogni altro trasforma l’ambiguità visiva in ambiguità di significato, che incanta con disegni e litografie che col passare del tempo hanno visto gli impieghi più disparati – come copertine di famosi long playing, (i 33 giri), scatole da regalo, francobolli, biglietti d’auguri e piastrelle –, per poi diventare vere e proprie opere d’arte.
Arthemisia Group apre le porte del nuovo spazio espositivo di Palazzo Albergati - Art Experience portando a Bologna il visionario artista e incisore Maurits Cornelis Escher con una grande retrospettiva che conta oltre 150 opere del famoso olandese e che partirà dal 12 marzo fino al 19 luglio 2015. Prodotta da Arthemisia Group con il patrocinio del Comune di Bologna e in collaborazione con la Fondazione Escher, la mostra è curata da Marco Bussagli e da Federico Giudiceandrea.
Tra le opere esposte i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente, Giorno e notte, Nastro di Möbius II, Casa di scale (relatività), Altro mondo II, Vincolo d’unione, Pozzanghera e la serie degli Emblemata. Una sezione del tutto nuova sarà quella della “Eschermania” che racconta l' influenza dell’artista.
Il percorso espositivo si articola in 6 sezioni che intrecciano la sua arte e la sua vita: dalla passione per l’Italia – in La formazione: Escher, l’Italia e l’ispirazione Art Noveau –, alle vicende personali e agli interessi per il mondo della geometria – in Dall’Alhambra alla tassellatura. Seguono poi le leggi della visione – come nella sezione intitolata Metamorfosi – che non di rado s’intrecciano con l'ironia e il gioco – come in Superfici riflettenti e metamorfiche –, fino ai Paradossi geometrici che conducono le sue immagini impossibili dal foglio allo spazio. Una sezione infine è dedicata alla quotidianità e al rapporto con i suoi seguaci e ammiratori, in Economia escheriana ed Eschermania.
Poco nota ma approfondita in maniera illuminante l’influenza che Escher ha avuto sull’editoria, sulla grafica, sull’oggettistica, per non parlare della pubblicità, della moda, dei fumetti e del cinema: il rigore delle sue straordinarie immagini inventate ben prima che fosse commercializzato il computer, nulla hanno da invidiare a quelle realizzate oggi con le più sofisticate tecniche digitali. La grandezza di un artista si misura anche dalla capacità d’influire su altri artisti, come pure sulla società circostante. La lezione di Escher ha dimostrato che, sebbene non abbia avuto allievi diretti, questi due parametri sono stati del tutto soddisfatti.
La beat-generation s’innamorò presto delle creazioni di Escher che, soprattutto in America, “rubava” la sua arte per stamparla su magliette, sui poster tinteggiandole con i colori psichedelici allora di moda, suscitando le ire dell’artista che, per questo motivo, fondò la «Escher Foundation» cui, ancora oggi, si deve la tutela dei suoi diritti. Così, le sue incisioni finirono anche sulle copertine dei long playing, come si chiamavano a quell’epoca i 33 giri incisi dalle grandi band della musica pop, famose le copertine dei dischi dei Pink Floyd e sulle riviste pubblicarono i primi servizi su Escher, da Life a Scientific American. È noto l’episodio di Mick Jagger che non riuscì a pubblicare Verbum sulla custodia dell’ultimo LP dei Rolling Stones che nei primi giorni del 1969 sarebbe stato lanciato sul mercato con il titolo di Let it Bleed.
Tutto questo è raccontato dall’“eschermania” che ha interessato e interessa ancora oggi, in maniera sempre crescente, persone di ogni estrazione sociale, dai matematici ai curiosi, dagli eccentrici ai trasgressivi, fino a tutti quegli artisti che, pur non avendolo mai conosciuto, a lui s’ispirano per le loro opere. C’è, infatti, una lunga schiera d’imitatori che hanno “imparato” il “metodo-Escher” e hanno prodotto una serie di variazioni sul tema. Si va, così, da David Hop, pubblicitario e grafico statunitense, al francese Dominique Ribault che, ultimamente, ha utilizzato il metodo della tassellatura anche per le sue sculture a tre dimensioni, fino al tedesco Hans Kuiper, che ha utilizzato tecniche computerizzate per riprodurre opere di artisti famosi del XX secolo, a cominciare proprio da Escher.
Arthemisia Group apre le porte del nuovo spazio espositivo di Palazzo Albergati - Art Experience portando a Bologna il visionario artista e incisore Maurits Cornelis Escher con una grande retrospettiva che conta oltre 150 opere del famoso olandese e che partirà dal 12 marzo fino al 19 luglio 2015. Prodotta da Arthemisia Group con il patrocinio del Comune di Bologna e in collaborazione con la Fondazione Escher, la mostra è curata da Marco Bussagli e da Federico Giudiceandrea.
Tra le opere esposte i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente, Giorno e notte, Nastro di Möbius II, Casa di scale (relatività), Altro mondo II, Vincolo d’unione, Pozzanghera e la serie degli Emblemata. Una sezione del tutto nuova sarà quella della “Eschermania” che racconta l' influenza dell’artista.
Il percorso espositivo si articola in 6 sezioni che intrecciano la sua arte e la sua vita: dalla passione per l’Italia – in La formazione: Escher, l’Italia e l’ispirazione Art Noveau –, alle vicende personali e agli interessi per il mondo della geometria – in Dall’Alhambra alla tassellatura. Seguono poi le leggi della visione – come nella sezione intitolata Metamorfosi – che non di rado s’intrecciano con l'ironia e il gioco – come in Superfici riflettenti e metamorfiche –, fino ai Paradossi geometrici che conducono le sue immagini impossibili dal foglio allo spazio. Una sezione infine è dedicata alla quotidianità e al rapporto con i suoi seguaci e ammiratori, in Economia escheriana ed Eschermania.
Poco nota ma approfondita in maniera illuminante l’influenza che Escher ha avuto sull’editoria, sulla grafica, sull’oggettistica, per non parlare della pubblicità, della moda, dei fumetti e del cinema: il rigore delle sue straordinarie immagini inventate ben prima che fosse commercializzato il computer, nulla hanno da invidiare a quelle realizzate oggi con le più sofisticate tecniche digitali. La grandezza di un artista si misura anche dalla capacità d’influire su altri artisti, come pure sulla società circostante. La lezione di Escher ha dimostrato che, sebbene non abbia avuto allievi diretti, questi due parametri sono stati del tutto soddisfatti.
La beat-generation s’innamorò presto delle creazioni di Escher che, soprattutto in America, “rubava” la sua arte per stamparla su magliette, sui poster tinteggiandole con i colori psichedelici allora di moda, suscitando le ire dell’artista che, per questo motivo, fondò la «Escher Foundation» cui, ancora oggi, si deve la tutela dei suoi diritti. Così, le sue incisioni finirono anche sulle copertine dei long playing, come si chiamavano a quell’epoca i 33 giri incisi dalle grandi band della musica pop, famose le copertine dei dischi dei Pink Floyd e sulle riviste pubblicarono i primi servizi su Escher, da Life a Scientific American. È noto l’episodio di Mick Jagger che non riuscì a pubblicare Verbum sulla custodia dell’ultimo LP dei Rolling Stones che nei primi giorni del 1969 sarebbe stato lanciato sul mercato con il titolo di Let it Bleed.
Tutto questo è raccontato dall’“eschermania” che ha interessato e interessa ancora oggi, in maniera sempre crescente, persone di ogni estrazione sociale, dai matematici ai curiosi, dagli eccentrici ai trasgressivi, fino a tutti quegli artisti che, pur non avendolo mai conosciuto, a lui s’ispirano per le loro opere. C’è, infatti, una lunga schiera d’imitatori che hanno “imparato” il “metodo-Escher” e hanno prodotto una serie di variazioni sul tema. Si va, così, da David Hop, pubblicitario e grafico statunitense, al francese Dominique Ribault che, ultimamente, ha utilizzato il metodo della tassellatura anche per le sue sculture a tre dimensioni, fino al tedesco Hans Kuiper, che ha utilizzato tecniche computerizzate per riprodurre opere di artisti famosi del XX secolo, a cominciare proprio da Escher.
Titolo mostra: Escher
A cura di: Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea
Sede: Palazzo Albergati - Art Experience, Via Saragozza, 28 - Bologna
Date: 12 marzo - 19 luglio 2015
Orari: da lunedì a domenica, dalle 10 alle 20
Biglietti: intero € 13,00 (audioguida inclusa), ridotto € 11,00 (audioguida inclusa)
Immagine: Maurits Cornelis Escher, Giorno e notte, 1938, xilografia, cm 39,1x67,7, Baarn, M.C. Escher Foundation All M.C. Escher works © 2014 The M.C. Escher Company. All rights reserved
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