giovedì 24 settembre 2015

LAND 25+1. Un Paese, mille paesaggi

di Carlo Maria Nardiello


Esiste un paesaggio italiano? La risposta di LAND è no: esistono molti paesaggi italiani, tanti quanti le vedute che esso riesce ad offrire. A volte la medesima veduta si arricchisce di molteplici livelli paesistici.
Il gruppo di architetti “green” di LAND (Landscape, Architecture, Nature, Development) è nato dalle congiunte visioni di Andreas Kipar e Giovanni Sala. Da 25 anni il team è impegnato in un ripensamento totale del rapporto tra uomo e paesaggio e tra il Paese ed il paesaggio. Convinti che la vera rivoluzione del pensiero architettonico consista nel coniugare Agricoltura-Natura-Biodiversità in maniera organica col tessuto urbano, i professionisti LAND tirano le somme riguardanti il primo quarto di secolo di operoso impegno sul territorio italiano. Ad oggi sono oltre 300 i comuni coinvolti da altrettanti progetti di rigenerazione, riqualificazione e ritrovamento della peculiarità presente in ogni angolo del Bel Paese interessato al cambiamento. "From grey to green" è il sottotitolo ideale dell’opera firmata LAND.
Due giorni fa è stata inaugurata la mostra LAND 25+1 nelle prestigiose sale della Casa dell’Architettura di Roma. In calendario fino al 15 ottobre, l’evento intende guidare l’ospite all’interno di un percorso circolare alla scoperta della progettualità del landscaping diffusa in angoli più e meno conosciuti dello stivale. Dalla «Rete Ecologica nel comune di Gorla Maggiore» (avviata nel 1996) alla «Riqualificazione paesistico-ambientale della Valsorda» (2011), dalla «Promozione e riqualificazione dei siti della Prima Guerra Mondiale sul Carso», nella provincia di Gorizia (2007) allo «Studio di fattibilità Pompei e Boscoreale» (2008), passando dalla «Valorizzazione paesistico-ambientale di Lampedusa» (2011) l’intento espositivo suggerisce un’idea di paesaggio non ideologico e anti-purista. Quel +1 evocato dal titolo rimanda all’ultimo innovativo progetto partorito dallo studio milanese: il «Miglio Artistico» realizzato presso il C.O.V.A di Viggiano. Svolgono l’insolito ruolo di ciceroni il CEO Giovanni Sala, il Presidente Andreas Kipar e il General Manager Mauro Panigo: al termine del tour verde nell’Acquario Romano il messaggio stop war on nature sintetizza il significato più intimo della mostra, lungi dall’autocelebrazione.
Contestualmente, LAND ha voluto associare al proprio racconto quello di 10 artisti internazionali selezionati per Natural Recall: Elective Affinity Communication Project. Comune denominatore delle opere è il rapporto tra uomo e natura, a volte riottoso altre delicato e sensibile. Una soluzione innovativa e creativa nello sviluppo di una dinamica comunicativa spesso preda di stantie ripetizioni mai del tutto originali.


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