Lo sviluppo delle competenze, la gestione del patrimonio e la
diffusione di nuovi strumenti multimediali finalmente permettono una
riattribuzione di senso ai segni e alle tracce del paesaggio nella
storia.
Il neonato Museo Multimediale della Torre di
Satriano è il risultato di tale logica di interrelazione, che
permette il recupero di posizioni di coerenza in rapporto
all’insieme: un sito archeologico ricco di promesse, inserito in un
contesto paesaggistico unico, opportunamente scavato e studiato da
generazioni di ricercatori e oggi restituito a quegli
spettatori-osservatori pronti a lasciarsi trascinare dalla corrente
della storia, sotto e sopra i propri passi. Infatti schermi
touch-screen interattivi, proposte di gioco pensate per i più
piccoli e per le scuole, totem posti lungo il percorso ascensionale
verso la torre e pannelli interni alle sale aiutano i visitatori a
rivivere pienamente la storia interna del sito, luogo del presente
oltreché del passato.
Il processo di tutela e conoscenza storica della Basilicata può
annoverare, oggi, un modello di valorizzazione primario per rilevanza
scientifica e modalità di intervento. In questo caso è stato
adottato un approccio articolato in quattro azioni: ristrutturazione,
progettazione, organizzazione e promozione. Il tutto associato a
principi di comprensività, trasformazione graduale, identificazione
e tesaurizzazione delle positività preesistenti, qualità,
cambiamento e orientamento all’azione. Programmi analoghi possono
fortemente contribuire alla tutela dei siti storico-archeologici così
come alla loro rivitalizzazione.
Riconoscere il ruolo delle polarità significative e delle loro
aree di gravitazione, sulla base dei caratteri di interesse culturale
e di una fruizione la più ampia possibile, consente di ridisegnare
la “mappa del sapere” regionale. La trasformazione del sito
archeologico della Torre di Satriano in museo multimediale ha
implicato, e implicherà, una nuova connessione tra il territorio e i
suoi abitanti, all’interno di una struttura evolutiva legata ai
processi sociali che vi si svolgono.
Il territorio storico può essere recuperato solo se tornerà ad
essere il “territorio dell’abitare”, nel pieno rispetto delle
virtù storiche, culturali e naturali. La valorizzazione in atto del
territorio deve, quindi, corrispondere ad un processo di autentica
educazione, per mezzo della quale si renderà tangibile un dialogo
tra Società e Memoria.
1 commento :
Un articolo scritto veramente bene. Complimenti all'autore.
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