
Circa trenta opere in mostra, oli su tela e disegni, illustrano un percorso artistico di anni recenti.
Scrive Jacki Essirard della pittura di Lawand “…pensiamo agli espressionisti, ma le deformazioni messe in atto da Lawand sono piuttosto immateriali. Cita volentieri Egon Schiele, Lucien Freud, Francis Bacon, Giacometti ma la sua pittura trascende dalla rappresentazione e trascende i corpi, utilizzando la materia nel suo stato instabile e vibrante”.
Figure verticali che sembrano venirci incontro come proiezioni di immagini mentali, fissate su tele sia di importanti dimensioni (cm 149 x 114 e cm 116 x 89) sia di superfici di dimensioni più raccolte (cm 35 x 27 e cm 65 x 54) trovano collocazione nel salone centrale della galleria De Chirico, mentre le salette laterali, più intime fanno da foce ad una cospicua produzione di disegni e di inchiostri colorati su carta, di varie dimensioni.
Lawand ha affiancato l’attività pittorica alla ricerca di altre tecniche espressive, interessandosi sia alla danza contemporanea facendone scaturire delle performance, sia alla poesia, declinando la sua produzione artistica alla realizzazione di libri d’artista. I poeti Michaux, Ghérasim Luca, Guillevic e Adonis hanno un ruolo fondamentale nella sua formazione, nonché i poeti contemporanei Antonie Emaz, Bernard Noël, Jean-Claude Schneider, Yves Bonnefoy con cui ha stretto diverse collaborazioni. Il dialogo invece con Djalal al-dîn Rûmi e Omar Khayyâm oltre a consolidare le radici culturali di Lawand legate al mondo arabo, ha probabilmente evidenziato l’esigenza di sottolineare la condizione attuale della pittura e dei personaggi legati al mondo della cultura in Siria. A Lawand è infatti proibito rientrare nel suo Paese di nascita, anche per brevi periodi.
Titolo mostra: Lawand. La traversée du jaune
Sede: Galleria d'Arte Raffaella De Chirico, Torino
Periodo: 9 febbraio - 18 marzo 2012
Orari: martedì-domenica 10.00-12.30, 15.30/19.30
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