venerdì 3 febbraio 2012

La Cattedrale di Irsina

di Sonia Gammone

Per la grande originalità architettonica e per il valore delle opere in essa conservate, la cattedrale di Irsina rappresenta sicuramente uno dei monumenti più importanti della Basilicata. La tradizione vuole che fu Giovanni Principe di Salerno nel 988 a ricostruire la cattedrale distrutta da un incendio. Il documento che attesta la sua esistenza è una bolla papale di Callisti III del 1123. Costruita in stile gotico e a tre navate con un imponente portale sormontato da un rosone, venne sovrastata dalla nuova cattedrale fatta costruire nel 1777 ad opera di monsignor de Simone e consacrata dal vescovo Lupoli nel 1802. Così oggi ritroviamo due cattedrali una sull’altra: della vecchia costruzione gotica si conserva ancora la parte superiore del campanile con le sue bifore, mentre di quella ancora più antica abbiamo la cripta ipogea. La nuova chiesa si presenta con una facciata barocca con tre portali. All’interno è suddivisa in tre navate. A destra, nella prima cappella, troviamo il Fonte battesimale con vasca del 1454 a forma ottagonale in pietra rossa di Venosa, finemente cesellata che poggia su di un capitello di pietra calcarea, probabile elemento scultoreo della prima chiesa romanica. Il nome della cattedrale di Irsina viene subito associato ad un’opera conservata al suo interno. Nella cappella a destra dell’altare maggiore è collocata la scultura in pietra dipinta di Sant’Eufemia, patrona della città, attribuita dai più ad Andrea Mantegna databile intorno al 1453-1454. Altro straordinario capolavoro presente nella cattedrale è il Crocifisso del 1454 della scuola di Donatello che spunta al di sopra dell’altare maggiore. Dietro quest’untimo è custodito il colo ligneo sormontato da un organo dorato a canne del 1815. Tra i dipinti su tela ricordiamo la settecentesca Immacolata tra i santi Domenico, Francesco, Antonio e Chiara, di Francesco Celebrano e lo Sposalizio di Santa Caterina di Andrea Miglionico. Ma queste sono solo alcune delle splendide opere racchiuse nella cattedrale di Irsina che aspettano solo di essere ammirati nel loro maestoso contenitore.

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