di Giulia Smeraldo
Quarant’anni di storia dell’arte, quarant’anni di Roma
raccontati attraverso il suo fervore artistico-culturale, immagini e parole di
una città viva, ricca di opportunità, Roma città aperta. Questa la premessa per
presentare l’interessante mostra del Museo d’Arte Contemporanea di Roma (MACRO)
dal titolo Ritratto di una città. Arte a
Roma 1960 - 2001, dal 29 novembre 2012 al 7 aprile 2013.
La mostra è pensata come un grande atlante visivo, che si
articola con una timeline e oltre 50 opere, fra sculture, installazioni e
dipinti. La timeline, un percorso con
foto, video, manifesti e documenti, si sviluppa sulla parete più grande della
sala Enel (lunga circa 45 metri), instaurando un dialogo continuo con le opere,
allestite secondo una divisione cronologica.
Più che come un progetto fine a se stesso la mostra si dà
come “opera non finita”, pronta a ricevere l'ulteriore eredità culturale della
città, che, come l’allestimento propone, dialogheranno ampiamente con le opere in
esposizione, tracciando una storia dell’arte inedita, per pochi, la storia
dell’arte vissuta dagli artisti stessi e da coloro che lavorano con loro.
Pur conservando una linearità storiografica, le opere e i
documenti transitano dagli anni Sessanta ai nostri giorni libere di dialogare
tra loro, suggerendo inattese collisioni figurali, spezzando alcune volte la
linearità dello sviluppo cronologico, infrangendo le gerarchie per arrivare a
nuovi scorci inesplorati.
E se questa presentazione non vi basta, citare artisti del
calibro di Mimmo Paladino, Mario Schifano, Mimmo Rotella e Giulio Paolini non
farà altro che spingervi verso la capitale e andare a godervi la mostra.
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