[Comunicato stampa] In occasione di Expo 2015, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con il sostegno di Regione Lombardia, ha voluto realizzare la grande mostra Italia: Fascino e mito. Dal Cinquecento al contemporaneo prodotta da Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Skira editore e Cultura Domani.
Il progetto scientifico della mostra è stato elaborato a cura della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici e della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Milano,
che hanno raccolto attorno a questo tema un Comitato scientifico
composto dai principali studiosi in ciascuno degli ambiti cronologici di
riferimento.
Particolarmente significativo è stato il generoso intervento di mecenatismo di Giulio Properzi, che della mostra è stato uno degli ispiratori sostenendone il progetto.
La mostra rievoca la fascinazione esercitata sui grandi artisti
stranieri dai nostri monumenti, dai nostri paesaggi e dalle nostre
tradizioni attraverso una serie di opere esemplari, tra le quali capolavori di pittura, scultura e fotografia, concessi in prestito dalle maggiori istituzioni museali italiane e internazionali.
Viene inoltre evidenziato il ruolo dell'Italia quale “maestra delle arti”, grazie a dipinti e sculture di celebri maestri stranieri come Lucas Cranach di cui è esposto il magnifico olio Eva (1528); Rubens con Ritratto di Giovanna Spinola Pavese (1604-1608), Antoon Van Dyck con un Autoritratto (1622-1623) e un bellissimo ritratto femminile (1627); Claude Lorrain di cui si presenta Porto con Villa Medici (1637), Gerrit Van Honthorst detto Gherardo delle Notti con Giocatori di carte (1620), Valentin de Boulogne con Negazione di Pietro (1620 circa), Gaspar Van Wittel con quattro magnifiche vedute di Venezia, Napoli, Firenze e Roma, Angelika Kauffmann con un poetico ritratto femminile (1794), Anton Raphael Mengs con il Ritratto di papa Clemente XIII (1765), il Ritratto del cardinale Archinto (1756), il Ritratto allegorico di James Caulfeild (1756-58), un Autoritratto (1773) e la celebre Madonna della seggiola, copia da Raffaello; Joshua Reynolds con Sir William Hamilton (1776-1777), Ingres con un olio di soggetto religioso (1820), Jean-Léon Gérome con Souvenir d’Italie (1829), opera immagine della mostra.
Accanto a loro altre straordinarie opere di maestri italiani assunti a modello, come Danae (1530-1531) del Correggio, Ritratto di Ippolito de’ Medici (1532-1534) di Tiziano, Il colonnello William Gordon (1765-1766) di Pompeo Batoni, Corinna (1819) di Antonio Canova.
Ma anche nel Novecento, e persino nel nuovo millennio, il Bel Paese
non ha cessato di esercitare la sua fascinazione sugli artisti del mondo
intero.
Agli inizi del Novecento gli artisti stranieri, specialmente
francesi, sono attirati dal Prix de Rome, che, con il soggiorno a Roma
all’Académie de France in Villa Medici, rappresenta da generazioni
l’obiettivo più ambito. Anche Henry Moore compie il suo
“viaggio di formazione” in Italia, che nel 1925 lo porta a Roma,
Firenze, Siena, Assisi, Padova, Ravenna e Venezia. Il mito di
Michelangelo continuerà a irradiarsi lungo il secolo: in mostra lo si è
illustrato con due splendide sculture di Henri Matisse e Auguste Rodin, con due magnifiche tele di Pablo Picasso e un intenso olio di Salvador Dalí.
Dalla nascita delle Avanguardie in poi numerosi artisti, anche i più
anticonformisti e radicali, compiranno il loro "pellegrinaggio" in
Italia, favoriti anche da personalità come la gallerista americana
Ileana Sonnabend che, nata in una ricchissima famiglia ebraica di
Bucarest, era stata abituata sin dall’infanzia a trascorrere le vacanze
in Italia. Inevitabile che i “suoi” artisti, come ad esempio Gilbert & George e Robert Rauschenberg
creassero opere ispirate alla nostra storia dell’arte, sedotti come lei
dall’Italia e dalla sua tradizione. In loro lo sguardo sull’Italia è
assai diverso da quello di chi li aveva preceduti: l’approccio è più
elaborato e concettuale. E si rivolge assai più alla lezione dell’arte
italiana antica che alle seduzioni del paesaggio. Altri importanti
artisti del secondo Novecento che hanno guardato all’Italia per il loro
lavoro e l’hanno visitata più volte sono Yves Klein e Andy Warhol, così come il nostro Paese affascina celebri maestri della contemporaneità di cui saranno in mostra opere significative, come Anselm Kiefer, William Kentridge, Marina Abramović, Christo+Jeanne Claude, i fotografi della scuola di Düsserldorf come Axel Hütte, Thomas Struth, Candida Höfer o americani come Lawrence Beck, sino al bellissimo video Viaggio in Italia del 2006 di Victor Burgin che chiude la mostra.
Ad accogliere ed esaltare i prestiti è la splendida cornice della
neoclassica Villa Reale di Monza, oggi completamente riaperta al
pubblico nel corpo centrale dopo lunghi e complessi restauri che ne
hanno restituito l’aspetto originale. Immersa nel grande parco, che ne
costituisce parte integrante, oltre al circuito degli appartamenti
reali, la villa comprende nuovi spazi espositivi, integrati agli
ambienti originari del secondo piano nobile ed è dotata di nuove
strutture dedicate all’accoglienza e alla ristorazione. Rappresenta
dunque uno straordinario centro espositivo di livello internazionale,
tanto da aver previsto di destinare l’intero complesso monumentale a
finalità culturali e di alta rappresentanza istituzionale, in vista
delle manifestazioni connesse a Expo 2015.
Titolo: Italia: Fascino e mito. Dal Cinquecento al contemporaneo
Sede: Villa Reale di Monza, Viale Brianza, 1 - 20052 Monza (MB)
Periodo: 23 aprile - 6 settembre, 2015
Orari: martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica ore 10.00-19.00, venerdì ore 10.00-22.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti: da martedì a venerdì intero € 12,00, ridotto € 10,00, scuole € 4,00; sabato e domenica intero € 15,00, ridotto € 13,00, scuole € 5,00
Immagine: Jean-Léon Gérome, Due contadine italiane e un bambino (Souvenir d’Italie), 1849, olio su tela, cm. 88,3x67,9, Parigi, Musée d’Orsay.
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