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lunedì 19 agosto 2013

Pablo Picasso e Pan Lusheng: ceramiche a confronto

di Carmelinda Potenza

La mostra Pablo Picasso/Pan Lusheng. Dialogo con la ceramica, che vede insieme due grandi maestri, si tiene a Caltagirone (CT) dal 29 luglio fino al 22 settembre. Ospitata dalla Biennale di Venezia, la mostra è a cura di Francesco Sanfo e Annamaria Orsini ed è promossa dall’Assessorato ai Beni Culturali. Si svolgerà in tre diverse location (Palazzo Libertini, Carcere Borbonico, Museo Diocesano) e consta di 80 ceramiche del grande Picasso e di Pan Lusheng, oltre a dipinti, acqueforti, litografie e documenti provenienti da musei e collezioni pubbliche e private di Cina, Francia, Spagna, Italia e Stati Uniti. Essa mette a confronto l’esperienza di due grandi maestri che, attraverso la ceramica, hanno trasformato le economie e la storia di due città distanti tra loro, ma pervase dallo stesso spirito: Vallarius in Francia e Zibò in Cina. Paul Lusheng infatti, con la sua libertà d’espressione, ha stravolto, rileggendola a modo suo, la decorazione della ceramica moderna in Cina che, dopo di lui, non sarà più la stessa, esattamente come è stato per Picasso a Vallaurius.
In particolare, a Palazzo Libertini saranno esposte le ceramiche dei due artisti; al Museo diocesano le litografie e una selezione di incisioni di Picasso, fra cui le illustrazioni de I venti poemi di Gongora, molto amati dal maestro (che saranno anche l’occasione per conoscerne la calligrafia); nell’ex Carcere borbonico verranno invece ospitati i dipinti dell’artista cinese. L’esposizione è visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30 con ingresso al costo di 8 euro. Il biglietto, valido per 48 ore, consente l’accesso a tutti e tre gli edifici. L’esposizione sarà destinata, dopo Caltagirone, a importanti piazze come Berlino e Parigi.

giovedì 25 febbraio 2010

Le donne di Picasso

Comunicato stampa

Picasso è stato un uomo con una personalità molto forte e controversa. Molte sono state le donne che lo hanno accompagnato nel corso della sua vita; sembra che il grande genio della pittura del '900 non riuscisse a vivere da solo. Ma cosa hanno significato le donne per lui? Che spazio hanno occupato nei suoi pensieri, nella sua arte? E come hanno influito nella sua vita? Che tipo di relazioni affettive e sessuali ha potuto stabilire un uomo che fin da bambino si è sentito diverso dagli altri? Nei ritratti che Picasso realizza in modo compulsivo c'è qualcosa di antropofago, quasi un tentativo di esorcizzare i propri sentimenti... eppure le donne lo hanno amato. Quale strano masochismo ha fatto sì che molte divenissero pazze per lui?
Ne Le donne di Picasso Paula Izquierdo risponde a tutte queste domande, spiegando il comportamento dell'artista e dando voce alla sua anima, fino a far emergere la figura di un uomo contraddittorio, in permanente conflitto con se stesso: appassionato, grande lavoratore, a volte estremamente distruttivo, altre molto tenero.
Utilizzando la chiave della sessualità, in questo saggio chiarificatore la Izquierdo mette abilmente a nudo le crudeltà del genio e consegna al lettore un nuovo interessante Picasso, l'uomo, capace di creare le sue donne attraverso l'arte ma anche di trasformare il pennello in una spada con cui distruggerle.
Il saggio è corredato da alcune foto delle donne amate da Picasso e dalle stampe di quadri che le ritraggono.
Paula Izquierdo è nata a Madrid ne 1962 ed è laureata in psicologia. Collabora con "ABCD Cultural". Ha pubblicato vari libri tradotti in molti paesi. Di lei Cavallo di Ferro ha pubblicato il romanzo La mancanza (2007) e Libere! - 21 storie di donne radicali (2009).

Paula Izquierdo. Le donne di Picasso
Cavallo di Ferro editore, pp. 224, euro 16,00 - da aprile

lunedì 22 giugno 2009

Omaggio a Picasso

Comunicato stampa

Si è inaugurata venerdì 12 giugno, alle 18 nell'Esedra di Levante di Villa Manin di Passariano, la mostra Omaggio a Picasso.
La Triennale Europea dell'Incisione continua a diffondere la conoscenza dell'opera grafica di grandi artisti. La mostra Omaggio a Picasso, inaugurata nell'Esedra di Levante di Villa Manin di Passariano, è dedicata alle opere di protagonisti dell'arte contemporanea come Joan Mirò, Salvador Dalì, Henry Moore, Renato Guttuso, Enrico Bay e molti altri, realizzate in occasione della morte di Pablo Picasso nel 1973. L'evento è stato organizzato in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, l'Azienda Speciale Villa Manin, la Fondazione Crup e la Fondazione Antonio Mazzotta.
Tra il 1973 e il 1977 il giornalista e critico d'arte Wieland Schmied comincia a raccogliere le opere in omaggio a Picasso (Malaga 1881 - Mougins 1973). L'omaggio, di proprietà della Fondazione Antonio Mazzotta di Milano, infatti, presenta l'insieme delle opere grafiche realizzate intorno alla storica data della morte del grande artista spagnolo da 69 protagonisti dell'arte contemporanea, molto diversi l'uno dall'altro, sia per la storia personale, sia per la declinazione formale ed espressiva del loro lavoro. Nel 1930 Picasso, artista dalle mille sfaccettature, supera il periodo azzurro e rosa e la sua arte subisce un brusco cambiamento, inventando un nuovo modo di esprimersi. Da questa svolta il suo stile muta completamente ed è caratterizzato dall'ibridazione dei suoi stili precedenti.
I protagonisti dell'arte di quel periodo, ma anche le generazioni successive, sono totalmente rapite dal suo genio e dalla sua immane creatività. Ognuno di loro cerca di carpirne i segreti e le caratteristiche essenziali. L'obiettivo è proprio quello di riuscire a ricavare dal lavoro di Picasso spunti e proposte congeniali al loro stile. Tutti i colleghi di Picasso, infatti, cercano di afferrare il significato delle opere di Picasso e per farlo le scompongono e le selezionano. Emerge così un panorama di ricerca molto ampio, perfino disomogeneo. Ed è proprio questo risultato a far comprendere ancora una volta il concetto dell'inesauribilità dell'eredità Picassiana.
In alcuni degli omaggi esposti il tema predominante è quello della sensualità, considerata una forza vitale dell'umanità in particolare dai surrealisti (Bellmer, Matta, Lam e Masson), ma anche da alcuni artisti più giovani – stiamo parlando del 1973 -, come Guttuso, Manzù, Moore e Hrdlicka e perfino da certi esponenti della pop art come Hamilton, Jones, Rivers. Altri epigoni rappresentano lo stile di Picasso con opere caratterizzate da movenze rigide o acuminate (Wotruba, Chadwick, Mack, Uecker, Wewerka) o addirittura in modulazioni geometriche (Bill, Stella, Vasarely, D'Arcangelo) che sembrano quasi porsi in antitesi rispetto alle scelte del grande maestro. Ma tante altre sono le chiavi di lettura degli "eredi" di Picasso: ci sono quelli che, riprendendo i suoi collage di oggetti trovati, assemblano con grande disinvoltura le immagini più disparate, come fanno i nouveaux réalistes Arman, Tinguely e Niki de Saint-Phalle e poi gli artisti pop Rauschenberg, Rosenquist, Oldenburg, Tilson e Télémaque. Ma ci sono anche quelli che si soffermano sulle scomposizioni e deformazioni dei corpi e dei volti (Baj, Schultze, Paolozzi, De Maria). Altri rielaborano in chiave più o meno ironica le sue stesse opere come Pistoletto con la celebre colomba della pace e Wharol ritraendo un'altra creatura del grande spagnolo: la figlia Paloma.
La direzione e le cura della mostra e del catalogo è stata affidata a Giuseppe Bergamini, direttore del Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo e presidente della Triennale Europea dell'Incisione, e da Enzo Di Martino, critico d'arte e giornalista.
L'esposizione all'Esedra di Levante di Villa Manin di Passariano, sarà visitabile fino al 2 agosto, dal martedì al venerdì (14.00-19.00), sabato e la domenica dalle 10.00 alle 19.00 Chiusura: lunedì. L'ingresso è gratuito.

Immagini:
Salvador Dalí, Napoléon-Picasso, 1970. Litografia, cm. 65x50,5
Michelangelo Pistoletto, Hommage à Picasso, 1975. Litografia a colori su acciaio inox, cm. 55x75.

giovedì 7 maggio 2009

Pablo Picasso: amore del passato, sfida alla tradizione

di Maria Pia Masella

Alla National Gallery di Londra, in mostra uno fra gli artisti più camaleontici del XX secolo. Picasso Challenging the Past raccoglie più di sessanta lavori, coprendo un arco di tempo che va dagli inizi del 900 agli anni 70, in un percorso che, se da un lato va a ritroso evidenziando quanto la carica innovativa e ribelle di Picasso si nutra di continui riferimenti alla tradizione, allo stesso tempo scivola nel futuro nel seguire l’artista nello slancio verso la definizione personale di uno stile. Divisa in sei sezioni: Autoritratto, Nudi di donne, Tipi, Modelle, Nature morte e Variazioni, la mostra rivela quanto alla nascita di ogni “periodo”di Picasso corrisponda l’incontro con un grande maestro del passato e la successiva, inevitabile sfida.
«E’ già abbastanza difficile lavorare soli. Che folle idea portare un altro pittore nel mio studio!» scrive Picasso in una lettera del 1954 a Jacqueline Rocque, giovane e ultima moglie, riferendosi al difficile rapporto che si stava instaurando tra lui e una tela di Delacroix, Donne d’Algeri, in quel periodo fonte di una serie di variazioni.
Il confronto tra l’originale di Delacroix e una delle variazioni illumina sul modo in cui, pur partendo da un riferimento preciso e mantenendone generalmente gli elementi in termini di soggetto, spazi e numero di figure, Picasso trasformi la fonte in qualcosa di suo, trasfigurando la resa realistica di Delacroix in una composizione di linee, curve e diagonali, spogliando le donne di Algeri dell’originario languore mediterraneo, delle soffici, pigre, stanche pose, spogliandole dei loro bei vestiti e degli stessi visi. Le donne di Algeri del 1954 sono toniche, dinamiche acrobate, distese a terra a gambe sollevate. L’unica figura che conserva un volto e una posa verosimile è quella di Jacqueline Rocque in primo piano, sulla sinistra, eletta musa tramite lo stesso dipinto.
«Come tutti gli artisti, io sono prima di tutto un pittore di donne!» confessa Picasso, che fin dagli anni d’esordio affronta il nudo di donna. Da pittori come Paul Gauguin (1848-1903), Puvis de Chavannnes (1824-1898), Edgar Degas (1834-1917) prende pose e sfondi. Le forme monumentali e volumetriche della Grande bagnante (1964) per esempio, si presentano come uno sviluppo dei nudi legnosi e rozzi di Gauguin. La pennellata ad applicazioni leggere, l’effetto matto del colore, riprendono la tecnica a fresco di Puvis De Chevannes, così come le figure isolate sullo sfondo di un blu soffuso, ricordano le atmosfere immobili del pittore simbolista.
E’ solo nel periodo cubista che Picasso si stacca dai riferimenti espliciti a livelli di contenuti, mantenendo però una tecnica che deriva da Cézanne. Nel caso del Nudo di donna seduta (1910) il lavoro del pennello, a colpi paralleli con movimenti decisi, proviene direttamente dall’anticipatore del cubismo, eppure, di nuovo, è un rapporto esasperato e drammatico quello con Cézanne, un gioco di prestiti che Picasso brucia fino a confrontarsi violentemente con la fonte, esasperandola.
Necessari ad ogni artista, i processi di derivazione e distacco dai maestri del passato, con Picasso si liberano dal formalismo, superando quell’inevitabile distanza che prima o poi si crea anche tra il miglior maestro e il perfetto allievo. Come un figlio che cresce senza perdere la carica di appassionata resistenza alla figura paterna, Pablo Picasso non lascia indietro i suoi maestri, piuttosto li coinvolge in una perenne battaglia da pari a pari.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00. I venerdì fino alle 21.00.

Immagini:
Pablo Ricasso, Nudo di donna, seduta, 1909-1910. Olio su tela, cm. 92x73, Tate Modern, Londra
Eugène Delacroix, Le donne di Algeri nei loro appartamenti, 1834. Olio su tela, cm. 180x229, Musée du Louvre, Paris
Pablo Ricasso, Donne di Algeri, 1954. Olio su tela, cm. 54 x 65, Nahmad Collection, Svizzera
Pablo Picasso. Grande bagnante, 1921. Olio su tela, cm. 182 x 101, Musée Nationale de l’Orangerie, Paris