domenica 24 luglio 2011

Antonella Malvasi. Il partito preso del qualunque

Comunicato Stampa

Non è certo facile farsi spazio in questa difficile Lucania, ma quando si cresce e si vive per manifestare idee, allora anche le difficoltà e la durezza di questa terra regalano la forza e il desiderio sempre più forti di “mettere le radici”, per poi partire portando, chissà, i frutti di queste forti piante fatte di idee, dalla Lucania al Mondo.
E' una giovane artista, Antonella Malvasi, che dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti di Lecce, decide di praticare la sua arte partendo dalla sua terra, Pisticci. La sua non è solo ispirazione e attitudine, ma studio attento della società, della politica, non solo dell'arte. Si, perché l'arte è tra le cose, tra la gente, nella politica, nella società, nelle scienze, nell'amore. Un artista è colui che guarda un po' a tutto, che fa memoria e che a volte insegna. L'arte è un modo di guardare e “rendere” la realtà, liberandosene allo stesso tempo e sfidando i limiti del reale anche attraverso il reale.
E allora prova a dire la sua, Antonella Malvasi: “Il Partito preso del Qualunque”, perché l'arte può tutto, anche portarsi e, al tempo stesso, portare il pubblico al limite di un paradosso. In questo modo l'artista mostra il suo senso artistico attingendo fedelmente dalla realtà.
Tommaso Ariemma definisce il lavoro di Malvasi: pittura ironica e paradossale. Il filosofo e docente di estetica, curatore della sua mostra, scrive di lei:
Soffermarsi sulle opere di Antonella Malvasi, è fare esperienza di una pittura a prima vista mite e inoffensiva. La delicatezza del suo stile, la scelta dei colori e dei soggetti non sembrano avere nulla in comune con molta arte contemporanea. Quest’ultima si è, infatti, caratterizzata spesso per la scelta del disgustoso, del macabro e di tutto ciò che un facoltoso borghese mai metterebbe in casa sua. Molta arte contemporanea ha scelto di contrapporsi duramente alla concezione dell’arte come “arredo”. Una contrapposizione netta, che, tuttavia, ha visto acquistare questa arte sovversiva proprio da facoltosi imprenditori che ne hanno fatto subito oggetto di investimento economico. Quest’arte non arrederà più le case come un tempo (il che non è sempre vero), ma arreda musei raffinati, mostre esclusive e risulta sempre protagonista nelle aste, dove le cifre di vendita divengono sempre più vertiginose. Molta arte contemporanea rischia così di essere assorbita e disinnescata proprio da coloro contro i quali quest’arte voleva scagliarsi. All’interno di questo panorama, la strategia messa in atto da Antonella Malvasi è da tenere, allora, in grande considerazione. Piuttosto che scagliarsi in maniera forte e netta contro un certo modo di considerare l’arte, la pittrice sceglie una strategia ironica e paradossale. Grazie all’ironia, Antonella Malvasi non “urta”, lasciando passare in punta di piedi il senso della sua arte. L’arte, e in particolare la pittura, è considerata un arredo? Bene, allora avrete l’arredo della vostra casa, letteralmente, anzi pittoricamente. Malvasi l’arrederà tutta, dalle poltrone alle finestre. Per farvi vedere che la vera arte non riempie una stanza, ma piuttosto fa il vuoto, crea spazio, esprime libertà. Una pittura che entra nelle vostre case, dunque, per ribadire ironicamente che l’arte non è un arredo. Una strategia ironica, quella di Malvasi, ma anche paradossale, fin dal titolo della sua mostra. “Il partito preso del qualunque”, infatti, è un’espressione paradossale. Come dire che c’è tutto, ma selezionato. Come fare la scelta di non scegliere. Ma praticare il paradosso è praticare l’arte: presentare una poltrona che non è una poltrona, un mobiletto che non è un mobiletto, una finestra che non è una finestra. A complicare il tutto sarà, inoltre, l’inclusione di quadri “veri” della pittrice accanto a quelli che “arredano”, per rendere l’esposizione delle opere indecidibile e sfuggente. Un’arte, quella di Malvasi, per cui vale la bella e paradossale espressione di Robert Filliou: “l’arte è ciò che rende la vita più interessante dell’arte”.

Antonella Malvasi vive ed opera a Marconia di Pisticci, si laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Lecce con il massimo dei voti. La sua ricerca artistica inizia guardando alle diverse correnti delle Avanguardie ma soprattutto soffermandosi sulle ricerche filosofico-artistiche come quelle dei Futuristi. L’arte per Malvasi non è solo pura rappresentazione, ma qualcosa di più : “pensiero- arte”. Il suo percorso artistico è anche una ricerca estetica che guarda a grandi filosofi contemporanei come Alain Badiou.
Partecipa a diversi concorsi artistici che la vedono vincitrice, tra i quali “Premio Enogea 2010” tenutosi a Barile (Pz) e organizzato dall'Associazione “Orme” con sede in Rionero in Vulture.
Antonella Malvasi espone le sue opere nella personale di pittura “Tratti d'Identità” a Pisticci (Mt) nel 2008 e a diverse collettive d'arte, come “Primaverart” nel prestigioso Castello Carlo V a Lecce, “Vernice Fresca” a Salice Salentino (Le), “Arte a Confronto” nel contesto del Making Art Festival a Marconia (Mt), organizzato dall'Associazione culturale “Emanuele 11e72”.
Si esprime anche con la scrittura, non solo nell'arte proponendo Manifesti artistici, ma scrivendo una prefazione per la plaquette “Amore, Passione e Follia” di Anio Iannuzziello e Marina Mercorella, pubblicato ad Aprile 2011 da ARCHIVA edizione.

Titolo mostra: Antonella Malvasi. Il partito preso del qualunque
A cura di: Tommaso Ariemma
Sede: Casa della Cultura (Accademia della Musica), Rione Terra Vecchia - Pisticci (MT)
Date: dal 9 al 13 agosto 2011
Inaugurazione: giovedì 11 agosto 2011, ore 19.00
Orari: dalle ore 18.00 alle 23.00

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