di Cristiana Elena Iannelli
Anche la nostra Lucania diventa scenario della celebre arte di strada, nome con il quale i media definiscono quelle forme d’arte che si manifestano all’interno dei luoghi pubblici, spesso in modo illegale, e attraverso tecniche differenti. È una forma d’arte figlia della pop art americana e del graffitismo, che utilizza la strada come veicolo di comunicazione, decisamente più efficace.
Prima con la Basilicata in 3D, una vera e propria mappa della regione che gli artisti esponenti della Scuola Napoletana dei Madonnari hanno voluto disegnare con le sue maggiori risorse, naturali e storico paesaggistiche, rese in chiave decisamente fantastica, come pianeti fluttuanti. L’evento di street art painting in 3D, realizzato dall’associazione culturale e artistica lucana In Arte Exhibit sulla pavimentazione della piazza principale del capoluogo lucano, muove le proprie origini dall’arte dei madonnari, che, sfruttando un effetto ottico di tipo anamorfico, secondo il quale un disegno viene proiettato su un piano in maniera distorta, dà vita ad un’immagine che appare tridimensionale, se osservata da un punto di fuga ben preciso.
Proseguendo sulla stessa linea, proprio in questi giorni sta avendo luogo lo street art festival TEXTURA in fest, realizzato a Melfi, che vede protagonisti della scena urbana sette artisti provenienti da tutta Italia, due dei quali lucani, per restare in tema.
E ancora, per chiudere in bellezza, dal 26 al 28 Agosto il Comune di Albano di Lucania vedrà all’opera quattro tra i maggiori artisti italiani protagonisti del KIUP Street Art Festival (sostantivo femminile che nella tradizione dialettale di Albano significa “nascondino”): Alice Pasquini, Cuboliquido, BR1 e Uno, nell’ambito dell’evento che caratterizza le suggestive notti estive di Albano di Lucania, Le Notti della Magia. Le opere realizzate andranno ad arricchire la collezione permanente del Museo del Giocattolo povero e del Gioco di strada, una tradizione di Albano anche questa, e saranno strettamente basate sul tema del gioco, interpretato in maniera diversa nell’arte contemporanea.
Ognuno con la propria inclinazione, espressa all’interno di una forma d’arte pubblica e di strada, gli artisti protagonisti si cimentano attraverso personali motivazioni; critiche, contestazioni alle società e al mondo politico o più semplicemente convinti che la città sia il posto più adatto ad esporre, con un pubblico vasto e al tempo stesso protagonista rispetto all’arte da galleria. E allora... scendiamo in strada!
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