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domenica 5 maggio 2013

I premiati di "Sacre Visioni 2013"

Si è svolta venerdì 3 maggio a Forenza, presso il Convento del SS. Crocifisso, la cerimonia di chiusura dell’edizione 2013 di “Sacre Visioni”, concorso artistico nazionale che ha selezionato 48 opere di pittura a soggetto sacro, esposte per un intero mese all’interno del chiostro del complesso cenobiale. All’evento hanno partecipato il sindaco di Forenza, Francesco Mastrandrea, il Padre Guardiano del Santuario del SS. Crocifisso, Emilio Giugno, e lo staff organizzativo della rivista “In Arte”, rappresentata dal direttore editoriale Angelo Telesca e dai redattori Eleonora D’Auria e Francesco Mastrorizzi. La serata si è incentrata sulla proclamazione dei vincitori del concorso.
Il primo premio, secondo il giudizio espresso dalla redazione di “In Arte”, è stato assegnato all’artista Rudy Zoppi di Battipaglia (SA), autore dell’opera intitolata: “Toglietevi che scendo ovvero... Cristo in terra” (tecnica acrilico su tela). La giuria ha apprezzato il dipinto più degli altri “per la capacità di inserire il tema sacro in un contesto metropolitano odierno, attraverso un’originale resa interpretativa in grado di produrre una forte suggestione emotiva”. Rudy Zoppi avrà diritto al premio in denaro messo in palio del valore di 500 euro e ad una recensione critica sul prossimo numero di “In Arte”.
Al secondo posto si è classificato il lucano Salvatore Malvasi, grazie all’opera “Elì, Elì, lemà sabactani” (tecnica acrilico su compensato), che si è distinta “per la potenza espressiva che la lettura dell’immagine propone con accentuato pathos, mantenendo un giusto equilibrio tra drammaticità della scena e compostezza del soggetto”. Per lui un premio di 300 euro, oltre ad una recensione che verrà pubblicata sul sito web di “In Arte”.
Terza posizione e premio di 200 euro per Loredana Catino di Vasto (CH) con l’opera “Madonna di tutti i bambini” (tecnica olio su tavola), segnalata “per la scelta di reinterpretare il soggetto tradizionale della maternità attribuendole un significato universale, che l’opera esprime con delicatezza e grazia”. La giuria ha voluto, inoltre, assegnare una menzione speciale all’opera “La vergine Maria” (tecnica tempera e olio su tela) di Paolo Lacrimini, “per l’insolito taglio prospettico e per l’abilità dimostrata nel modulare eleganza ed essenzialità compositiva”.
La chiusura di “Sacre Visioni” è stata anche l’occasione per il sindaco di Forenza per fare un bilancio conclusivo della manifestazione, risultato più che soddisfacente grazie allo scrupoloso lavoro organizzativo, e per ringraziare gli artisti presenti, molti dei quali giunti da fuori regione, che con la loro partecipazione hanno contribuito a dare valore al concorso e di conseguenza a far conoscere Forenza in tutta Italia. Mastrandrea a sua volta ha voluto segnalare l’opera di Salvatore Malvasi per aver saputo legare il tema del concorso al territorio, per mezzo del rimando al Crocifisso ligneo di Forenza. Lo stesso dipinto aveva incontrato anche il gradimento di gran parte degli alunni dell’Istituto Comprensivo “Vincenzo Solimena”, ai quali era stato chiesto di esprimere la propria preferenza durante la visita alla mostra.

lunedì 10 dicembre 2012

I vincitori del "Premio Enogenius 2012"

Si è chiusa domenica 9 dicembre a Barile (PZ) la IV edizione del “Premio Enogenius”, concorso internazionale di pittura contemporanea promosso dalla locale Pro Loco e dalla rivista specialistica “In Arte”, in collaborazione con l’Associazione Orme, per celebrare il vino Aglianico del Vulture. Alla cerimonia di premiazione dei vincitori, avvenuta all’interno di Palazzo Frusci, sono intervenuti, coordinati dalla giornalista Giovanna Russillo, il presidente della Pro Loco di Barile Daniele Bracuto, il direttore editoriale di “In Arte” Angelo Telesca, il presidente dell’Associazione Orme Francesco Mastrorizzi e il vicesindaco di Barile Antonio Murano.
Ancora una volta il “Premio Enogenius” è riuscito a promuovere a livello nazionale il territorio del Vulture e a dare visibilità alle sue ricchezze, grazie ai notevoli sforzi organizzativi messi in atto dalle associazione coinvolte nell’evento. A testimonianza di ciò le numerose adesioni giunte da molte regioni d’Italia, a partire dalla Lombardia per arrivare alla Sicilia, da parte di artisti che sono venuti a conoscenza delle zone ospitanti la manifestazione attraverso il veicolo della pittura. Elevato, come sempre, è stato il livello artistico delle opere presentate, che hanno dovuto superare una selezione preliminare da parte della giuria, la quale per ogni suo giudizio, compreso quello finale, si è basata su criteri quali la stretta attinenza al tema del concorso – quest’anno “L’euforia di Dioniso” –, la qualità, la ricerca, l’originalità e la contemporaneità.
La giuria, formata dai componenti della redazione di “In Arte” e dal critico e giornalista Rai Rino Cardone, ha decretato come vincitrice l’opera intitolata “Il vino, liberazione dei sensi” dell’artista avellinese Marcaurelio Iacolino (in arte Il Colorista), secondo la seguente motivazione: “L’artista ha saputo trasmettere, attraverso pochi e significativi elementi, l’idea di energia e di slancio euforico dei sensi che caratterizza l'ebbrezza dionisiaca. L’esplosione cromatica che scaturisce dal calice di vino è una chiara manifestazione di forza istintiva, vitalità, follia, passione, esaltazione, e rimanda anche alla perdita di stabilità e di misura che può derivare dall’eccesso. Il valore dell’opera è accresciuto, in termini di materiali impiegati, dall’eleganza e dalla preziosità del color oro.”
Seconda classificata l’opera “Verde vino” di Sara Di Costanzo (Cava de' Tirreni - SA), apprezzata per il valore semantico assegnato ai colori: “il rosso esalta la vitalità, il verde celebra, in maniera simbolica, la forza della natura e la fecondità, di cui Dioniso è l’interprete mitologico per antonomasia”. Al terzo posto il dipinto “In vino hilaritas” di Irene Albano (Pisticci - MT), che ha saputo richiamare il tema del concorso attraverso “un moderno ilare Dioniso, che ben esprime l’irrazionalità e la caduta di ogni freno inibitorio, rappresentato, grazie ad una sagace citazione, dall’autoritratto ridente del pittore cinese Yue Minjun”.
Sono state segnalate, inoltre, le opere realizzate da Linda Angelini (Pignola - PZ), Giuseppe Genna (Campobello di Mazara - TP), Antonio Telesca (Potenza) e Anna Mazza (Bari). Premiati, infine, Salvatore Malvasi di Barile (PZ), grazie ai voti della giuria popolare, e di nuovo Linda Angelini, cui è andato il riconoscimento speciale da parte degli utenti di Facebook iscritti alla pagina di “In Arte”.

mercoledì 27 ottobre 2010

La Biennale di Lecce premia Donato Linzalata

Comunicato stampa

Si conclude oggi, 26 ottobre, La Prima Biennale d’Arte Internazionale “Città di Lecce”, che ha visto la nutrita partecipazione di pittori, scultori e grafici, provenienti da tutto il mondo. Tra i dieci premiati lo scultore lucano Donato Linzalata, insignito del premio della critica,(inserimento con 3 pagine a colori nel Catalogo d’Arte “Avanguardie Artistiche 2011”), per la sua opera “ Divinità preistorica 1976”, in legno del Paradiso patinato, un totem, dove le figure abbarbicate all’albero, sembrano librarsi nel cielo. Lo scultore Donato Linzalata, è stato definito “artista del mito” tale definizione scaturisce dalla suggestione delle sue sculture, sia esse in legno, materiale predominante, sia in ferro, sia in marmo o in cotto atte a stupire, a meravigliare. Egli attinge dalle sue radici etno-antropologiche, che hanno origine nell’aspra terra lucana ed hanno per icona la verticalità dell’albero e come materiale il legno, essenziale nell’arcaico, diffuso nell’antico e marginale nel moderno, trattato nella scultura totemica con uno stile sintetico e ancestrale. Nella sua opera è come se avesse voluto “pietrificare la società arcaica, raccontare la società pastorale e guerriera che sta a monte della normalizzazione magno greca”. L’organizzazione della manifestazione è stata curata dall’Associazione Culturale LiberArt, con la Collaborazione della Galleria Stomeo Art di Martano (Lecce), e l’Associazione Artistica Il Tempio di Palermo ed il conservatorio Tito Schipa di Lecce. La giuria selezionatrice sotto la presidenza del critico Paolo Levi era costituita da Anna Francesco Biondolillo, Critico d’Arte – Presidente dell’Ass. “Il Tempio” di Palermo, da Pompea Vergaro, Giornalista e Critico d’Arte, da Maria Stomeo ,Gallerista, da Donato Chiaritati, Presidente Associazione Culturale “LiberArt”, da Vincenzo Abati, Critico d’Arte. Lo scopo della Prima Biennale di Lecce è stato quello di costruire un terreno di scambio di esperienze tra gli artisti e far sì che la città di Lecce assumesse un ruolo di rilievo nelle proposte artistiche di questi ultimi anni.

Franca Amendola