di Giulia Smeraldo
L’originalità con la quale si impose l’arte della dinastia dei Brueghel
nell’Europa del ‘500/‘600 è unica nella storia dell’arte moderna. In pieno Rinascimento,
quando l’Italia con Michelangelo, Tiziano e Leonardo portava avanti le teorie
omocentriche nelle arti e nelle scienze, nei Paesi Bassi era in atto un “Rinascimento
fiammingo”.
Per la prima volta il territorio romano ospita
un’esposizione inedita (Brueghel. Meraviglie dell’arte fiamminga, Roma - Chiostro del Bramante), volta a celebrare la grande
stagione dell’arte fiamminga del XVI secolo. La stirpe dei Brueghel rappresentò
un cambio di rotta all’interno degli sviluppi artistici del periodo, ma allo
stesso tempo elevò la cultura dell’arte del nord Europa a qualcosa di nuovo:
unì la tradizione classica dei temi e delle figure fiamminghe con un nuovo
tratto del disegno e con nuovi ed esilaranti colori vellutati.
La mostra, divisa in cinque sezioni, ci propone un viaggio
attraverso la storia dei Brueghel e le scelte artistiche di una delle famiglie
più prolifiche della storia dell’arte: si parte con le influenze che Pieter
Brueghel il Vecchio (capostipite) subì e quelle che invece scelse come sue
linee guida, tra cui il celeberrimo Hieronymus Bosch. L’allestimento impiegato
esalta con chiarezza la linea curatoriale scelta, facendo risaltare le varie
opere in mostra con una valutazione accurata dell’illuminazione e dando risalto
all’intimità con la quale le opere stesse si mettono in relazione con noi che
le ammiriamo. Dopo un primo piano dove ci troviamo invasi da paesaggi agresti
miscelati al simbolismo cattolico ed opere di immenso pregio pittorico, saliamo
di un piano dove le scelte della famiglia Brueghel iniziano a divergere. Dei
due figli di Pieter Brueghel il Vecchio, solo Pieter il Giovane sceglie di
seguire i temi paterni, mentre Jan il Vecchio decide di soffermarsi sulla
spettacolarità della natura. Nascono così i famosi quadri di fiori, dove i
colori e le linee risultano chiaramente appartenere alla cultura pittorica
fiamminga, ma allo stesso tempo le emozioni provate non sono più relegate ad
una perfezione realistica, bensì ad un sentimento che ci trasporta direttamente
all’interno di una delle stagioni più ricche dell’arte moderna europea: il
barocco.
I successivi discendenti della famiglia Bruegel porteranno
avanti la scelta di concentrarsi sulla bellezza e sulla grazia della natura,
piuttosto che sull’evoluzione dell’uomo, andando controcorrente; scelta che ci
ha lasciato opere d’arte di un valore inestimabile, non solo per la qualità
pittorica, ma per l’anima che ci parla all’interno delle opere stesse.
Una mostra per tutti, una mostra per assaporare un barocco
diverso da quello che siamo soliti immaginare, una mostra davvero eccezionale.
Nessun commento :
Posta un commento