Mostra IncontrArte - Servizio TGR Basilicata 29-12-2011
Servizio del TGR Basilicata andato in onda giovedì 29 dicembre 2011 nell'edizione delle 19.30.
Posted by In Arte on Martedì 10 gennaio 2012
venerdì 30 dicembre 2011
Inaugurata la mostra IncontrArte
Le immagini del vernissage della collettiva "IncontrArte", nel servizio del TGR Basilicata andato in onda giovedì 29 dicembre 2011.
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giovedì 29 dicembre 2011
Pietro Tinu. Mostra antologica
Comunicato stampa
L’Amministrazione Comunale di Ozieri e l’Istituzione Culturale “San Michele” (con il contributo della Provincia di Sassari, della Provincia di Cagliari e della Regione Sarda) presentano una mostra antologica dedicata al pittore ozierese Pietro Tinu. La conferenza di presentazione della mostra e del relativo catalogo avrà luogo venerdì 30 dicembre alle ore 10.30 presso la Sala Conferenze dell’Antico Convento di San Francesco ad Ozieri; al termine della conferenza verrà ufficialmente aperta la mostra al pubblico, presso la struttura espositiva "Ex Prima Centrale Elettrica della Sardegna", in via Vittorio Veneto ad Ozieri. La mostra, con ingresso libero, rimarrà aperta fino a domenica 30 gennaio 2012.
Pietro Tinu (Ozieri 1923-Cagliari 1999), apprende i primi rudimenti dal pittore ozierese Giuseppe Altana e nel 1941 si iscrive all’Istituto d’Arte di Sassari, dove riceve gli insegnamenti di Stanis Dessy, Mauro Manca e Filippo Figari. Si diploma brillantemente nel 1945 e subito si trasferisce a Firenze per frequentare l’Accademia di Belle Arti.
Qui trova insegnanti di prestigio assoluto, come Pietro Annigoni, Primo Conti, Ottone Rosai e l’amico Giovanni Colacicchi che, dopo il diploma conseguito nel 1950, gli spianerà la strada per l’ingresso nel corpo docente dell’Accademia, dove insegnerà Decorazione pittorica fino al 1993 (tra i suoi allievi il colombiano Fernando Botero).
I suoi esordi oscillano tra l’influenza neoimpressionista francese e quella del “chiarismo” lombardo, che ben presto però volge verso modi riconducibili al “realismo magico” e a suggestioni metafisiche e classiciste tipiche del ventennio precedente.
La transizione di Tinu dall’arte figurativa all’arte astratta (abbracciata lungamente fin dal 1955, in occasione della sua VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma) passa per una fase “neorealista” e poi “neocubista” nella prima metà degli anni ‘50. Pur negando la figura, egli ricerca una logica e una razionalità nel suo creare, che inizialmente intravede nella geometria pura, come avevano fatto decenni prima i pionieri nord europei dell’astrattismo.
Nel 1960 l’astrattismo “classico” di Tinu volge verso l’informale, subito maturo ed originalissimo. Nella seconda metà del decennio Tinu attua un progressivo recupero del colore brillante e favorisce contrasti più netti tra i colori e i chiaro scuri; anche le forme sembrano assecondare un maggior ritorno all’ordine e alla chiarezza, non solo in termini geometrici ma anche di equilibrio compositivo. Agli inizi del nuovo decennio avviene il riavvicinamento all’arte figurativa, che tenderà sempre più a fondersi all’interno di composizioni ancora prevalentemente astratte. È anche attratto da una personale riscoperta della simbologia misteriosa insita nei miti delle civiltà mediterranee classiche e preclassiche, in particolare di quella sarda, e ai loro simboli arcani, chiavi di accesso ad una dimensione primigenia della vita.
Fino alla metà degli anni ’70 Tinu è costantemente impegnato in moltissime esposizioni (soprattutto Firenze e Roma, ma anche Cremona, Mantova, Bari, Cesena ecc.), dopodiché smette inspiegabilmente di esporre.
Dal suo osservatorio privilegiato, la cattedra accademica, il curioso sperimentatore Tinu non poteva forse rimanere estraneo e indifferente alla rivoluzione artistica della Pop Art e dell'arte psichedelica, che negli anni '70 è molto presente nell’immaginario della musica rock e pop. La Pop Art di Tinu non esprime alcun giudizio critico o polemico della quotidianità, ma semmai pone degli interrogativi.
Negli anni '80-‘90, in coerente evoluzione, è avvinto dalla ricerca dell'origine della vita, che allo stesso tempo coincide con la scoperta dell'arte delle culture primitive, soprattutto, quella aborigena australiana. Sono queste le ultime opere realizzate da Pietro Tinu e, quasi come una speranza, completano quella sorta di evoluzione “biologica” ed artistica che, dalla frammentazione e negazione della figura (e quindi anche dei soggetti viventi) del neocubismo e dell’astrattismo degli anni ’50, è passata ai pseudo batteri degli anni ’60 ed è ora giunta agli insetti, ai grandi animali preistorici ed infine all’uomo primordiale, praticamente ritornando al punto di partenza della sua arte degli anni ’40, come nel ciclo perenne della nascita, della morte e della rinascita della natura.
Dopo la scomparsa della moglie, nel 1997, Tinu perde interesse per l’arte e si chiude in sé stesso. Nel marzo del 1998 torna definitivamente in Sardegna, a Cagliari, dove muore il 23 ottobre del 1999 all’età di 76 anni e viene sepolto nel Cimitero di San Michele.
Pietro Tinu è un artista tutto ancora da scoprire. La sua grandezza è rilevabile, soprattutto a partire dagli anni '60, nella capacità di essere sempre attuale, al passo col dibattito culturale ed artistico italiano e, per di più, riesce a fare ciò senza nemmeno pagare un pegno ai capiscuola delle correnti artistiche di punta. È anche per questi motivi che, con orgoglio, restituiamo alla storia dell'arte della Sardegna uno dei suoi figli, tra i più estrosi e complessi, che, d'ora in poi, siamo convinti, non potrà non essere annoverato tra i maggiori dell'arte sarda del Novecento.
La mostra antologica di Ozieri presenta circa 110 opere di Pietro Tinu (tra dipinti, disegni, acqueforti e monotipi) che attraversano tutto l’arco temporale dei 50 anni di attività dell’artista.
Il catalogo della mostra (140 pagine e circa 220 illustrazioni), curato da Michele Calaresu, illustra puntualmente il percorso artistico di Tinu in rapporto agli eventi culturali e storico-politici dell’Italia del Novecento.
La conferenza di presentazione dell’importante evento vedrà gli interventi delle autorità comunali, provinciali e regionali, delle massime istituzioni dell’Università e dell’Accademia di Belle Arti di Sassari e di importanti critici d’arte e personalità della cultura isolana.
Titolo mostra: Pietro Tinu 1923-1999
Sede: Ex Prima Centrale Elettrica della Sardegna, Ozieri (SS)
Periodo: 30 dicembre 2011-30 gennaio 2012
Inaugurazione: venerdì 30 dicembre, ore 10.30
Orari: da martedì a venerdì ore 10.00-13.00 / 16.00-19.00
sabato e domenica ore 10.00-13.00 / 16.00-20.00
Ingresso: libero



Pietro Tinu (Ozieri 1923-Cagliari 1999), apprende i primi rudimenti dal pittore ozierese Giuseppe Altana e nel 1941 si iscrive all’Istituto d’Arte di Sassari, dove riceve gli insegnamenti di Stanis Dessy, Mauro Manca e Filippo Figari. Si diploma brillantemente nel 1945 e subito si trasferisce a Firenze per frequentare l’Accademia di Belle Arti.
Qui trova insegnanti di prestigio assoluto, come Pietro Annigoni, Primo Conti, Ottone Rosai e l’amico Giovanni Colacicchi che, dopo il diploma conseguito nel 1950, gli spianerà la strada per l’ingresso nel corpo docente dell’Accademia, dove insegnerà Decorazione pittorica fino al 1993 (tra i suoi allievi il colombiano Fernando Botero).
I suoi esordi oscillano tra l’influenza neoimpressionista francese e quella del “chiarismo” lombardo, che ben presto però volge verso modi riconducibili al “realismo magico” e a suggestioni metafisiche e classiciste tipiche del ventennio precedente.
La transizione di Tinu dall’arte figurativa all’arte astratta (abbracciata lungamente fin dal 1955, in occasione della sua VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma) passa per una fase “neorealista” e poi “neocubista” nella prima metà degli anni ‘50. Pur negando la figura, egli ricerca una logica e una razionalità nel suo creare, che inizialmente intravede nella geometria pura, come avevano fatto decenni prima i pionieri nord europei dell’astrattismo.
Nel 1960 l’astrattismo “classico” di Tinu volge verso l’informale, subito maturo ed originalissimo. Nella seconda metà del decennio Tinu attua un progressivo recupero del colore brillante e favorisce contrasti più netti tra i colori e i chiaro scuri; anche le forme sembrano assecondare un maggior ritorno all’ordine e alla chiarezza, non solo in termini geometrici ma anche di equilibrio compositivo. Agli inizi del nuovo decennio avviene il riavvicinamento all’arte figurativa, che tenderà sempre più a fondersi all’interno di composizioni ancora prevalentemente astratte. È anche attratto da una personale riscoperta della simbologia misteriosa insita nei miti delle civiltà mediterranee classiche e preclassiche, in particolare di quella sarda, e ai loro simboli arcani, chiavi di accesso ad una dimensione primigenia della vita.
Fino alla metà degli anni ’70 Tinu è costantemente impegnato in moltissime esposizioni (soprattutto Firenze e Roma, ma anche Cremona, Mantova, Bari, Cesena ecc.), dopodiché smette inspiegabilmente di esporre.
Dal suo osservatorio privilegiato, la cattedra accademica, il curioso sperimentatore Tinu non poteva forse rimanere estraneo e indifferente alla rivoluzione artistica della Pop Art e dell'arte psichedelica, che negli anni '70 è molto presente nell’immaginario della musica rock e pop. La Pop Art di Tinu non esprime alcun giudizio critico o polemico della quotidianità, ma semmai pone degli interrogativi.
Negli anni '80-‘90, in coerente evoluzione, è avvinto dalla ricerca dell'origine della vita, che allo stesso tempo coincide con la scoperta dell'arte delle culture primitive, soprattutto, quella aborigena australiana. Sono queste le ultime opere realizzate da Pietro Tinu e, quasi come una speranza, completano quella sorta di evoluzione “biologica” ed artistica che, dalla frammentazione e negazione della figura (e quindi anche dei soggetti viventi) del neocubismo e dell’astrattismo degli anni ’50, è passata ai pseudo batteri degli anni ’60 ed è ora giunta agli insetti, ai grandi animali preistorici ed infine all’uomo primordiale, praticamente ritornando al punto di partenza della sua arte degli anni ’40, come nel ciclo perenne della nascita, della morte e della rinascita della natura.
Dopo la scomparsa della moglie, nel 1997, Tinu perde interesse per l’arte e si chiude in sé stesso. Nel marzo del 1998 torna definitivamente in Sardegna, a Cagliari, dove muore il 23 ottobre del 1999 all’età di 76 anni e viene sepolto nel Cimitero di San Michele.
Pietro Tinu è un artista tutto ancora da scoprire. La sua grandezza è rilevabile, soprattutto a partire dagli anni '60, nella capacità di essere sempre attuale, al passo col dibattito culturale ed artistico italiano e, per di più, riesce a fare ciò senza nemmeno pagare un pegno ai capiscuola delle correnti artistiche di punta. È anche per questi motivi che, con orgoglio, restituiamo alla storia dell'arte della Sardegna uno dei suoi figli, tra i più estrosi e complessi, che, d'ora in poi, siamo convinti, non potrà non essere annoverato tra i maggiori dell'arte sarda del Novecento.
La mostra antologica di Ozieri presenta circa 110 opere di Pietro Tinu (tra dipinti, disegni, acqueforti e monotipi) che attraversano tutto l’arco temporale dei 50 anni di attività dell’artista.
Il catalogo della mostra (140 pagine e circa 220 illustrazioni), curato da Michele Calaresu, illustra puntualmente il percorso artistico di Tinu in rapporto agli eventi culturali e storico-politici dell’Italia del Novecento.
La conferenza di presentazione dell’importante evento vedrà gli interventi delle autorità comunali, provinciali e regionali, delle massime istituzioni dell’Università e dell’Accademia di Belle Arti di Sassari e di importanti critici d’arte e personalità della cultura isolana.
Titolo mostra: Pietro Tinu 1923-1999
Sede: Ex Prima Centrale Elettrica della Sardegna, Ozieri (SS)
Periodo: 30 dicembre 2011-30 gennaio 2012
Inaugurazione: venerdì 30 dicembre, ore 10.30
Orari: da martedì a venerdì ore 10.00-13.00 / 16.00-19.00
sabato e domenica ore 10.00-13.00 / 16.00-20.00
Ingresso: libero



mercoledì 28 dicembre 2011
di-segni di-versi
Comunicato stampa
Da venerdì 23 dicembre è visitabile, negli spazi espositivi del MAT di San Severo, la mostra di arte contemporanea “di-segni di-versi” che affianca tredici artisti ad altrettanti poeti e vuole proporsi come esemplificazione della celebre affermazione oraziana “Ut pictura poesis” sulla suggestione di un tema assai frequentato, ma sempre capace di suscitare emozioni e di stimolare spunti creativi: il paesaggio, nella sua accezione più ampia. L’accostamento tra parole e immagini, infatti, non nasce dalla “sudditanza” di una forma d’arte all’altra, ma scaturisce da un apparentamento del tutto naturale tra le suggestioni delle parole e quelle delle immagini e dei colori. Fa eccezione l’opera video, sempre visibile in una saletta del MAT, di Maria Korporal in cui i versi formano corpo unico con l’immagine stessa.
La mostra è curata da Teo de Palma, per quanto riguarda la sezione di arti visive, e da Enrico Fraccacreta e Salvatore Ritrovato (poeta, saggista, critico letterario e docente di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Urbino) per quanto concerne la sezione dei testi poetici. Il coordinamento della mostra è del Direttore del MAT, Elena Antonacci; l’allestimento è di Graziano Urbano e Antonello Vigliaroli del MAT (Consorzio Libero), nonché di Leonardo Avezzano e Leonardo Napolitano; la promozione e la comunicazione a cura di Ernesto Colio, tutti operatori del Museo dell’Alto Tavoliere.
La mostra è accompagnata da un raffinato calendario, che riproduce alcune delle opere esposte temporaneamente in questo periodo al MAT, calendario che il Centro Grafico di Foggia ha realizzato, seguendo una sua ormai consolidata tradizione: un piccolo gioiello editoriale, questo calendario, che può a ragione considerarsi la quattordicesima opera in mostra.
A corollario della mostra “di-segni di-versi”, agli inizi del prossimo anno il MAT ospiterà una ricca serata di full immersion nell’arte: accanto alla presentazione ufficiale del calendario, con critici d’arte, critici letterari e musicisti, un focus sulle opere presenti in mostra, il reading delle poesie che si intrecciano alle opere d’arte esposte, e le note di un concerto jazz, alla presenza del Sindaco di San Severo, Gianfranco Savino, dell’Assessore al Museo, Raffaele Bentivoglio, del Segretario Generale - Dirigente ad interim Servizi Museali, Felice Scarlato e della Coordinatrice Area III, Carolina Tricarico del Comune di San Severo.

La mostra è curata da Teo de Palma, per quanto riguarda la sezione di arti visive, e da Enrico Fraccacreta e Salvatore Ritrovato (poeta, saggista, critico letterario e docente di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Urbino) per quanto concerne la sezione dei testi poetici. Il coordinamento della mostra è del Direttore del MAT, Elena Antonacci; l’allestimento è di Graziano Urbano e Antonello Vigliaroli del MAT (Consorzio Libero), nonché di Leonardo Avezzano e Leonardo Napolitano; la promozione e la comunicazione a cura di Ernesto Colio, tutti operatori del Museo dell’Alto Tavoliere.
La mostra è accompagnata da un raffinato calendario, che riproduce alcune delle opere esposte temporaneamente in questo periodo al MAT, calendario che il Centro Grafico di Foggia ha realizzato, seguendo una sua ormai consolidata tradizione: un piccolo gioiello editoriale, questo calendario, che può a ragione considerarsi la quattordicesima opera in mostra.
A corollario della mostra “di-segni di-versi”, agli inizi del prossimo anno il MAT ospiterà una ricca serata di full immersion nell’arte: accanto alla presentazione ufficiale del calendario, con critici d’arte, critici letterari e musicisti, un focus sulle opere presenti in mostra, il reading delle poesie che si intrecciano alle opere d’arte esposte, e le note di un concerto jazz, alla presenza del Sindaco di San Severo, Gianfranco Savino, dell’Assessore al Museo, Raffaele Bentivoglio, del Segretario Generale - Dirigente ad interim Servizi Museali, Felice Scarlato e della Coordinatrice Area III, Carolina Tricarico del Comune di San Severo.
Titolo mostra: di-segni di-versi
Sede: San Severo, MAT - Museo dell’Alto Tavoliere
Periodo: 23 dicembre 2011-31 gennaio 2012
Curatori: Teo de Palma (arti visive), Enrico Fraccacreta e Salvatore Ritrovato (poesia)
Coordinamento: Elena Antonacci
Allestimento: Graziano Urbano, Antonello Vigliaroli, Leonardo Avezzano, Leonardo Napoletano
Gli Artisti: Salvatore Anelli, Michele Attianese, Paolo Bini, Italo Bressan, Giulio De Mitri, Teo De Palma, Maria Korporal, Ombretta Gazzola, Eliana Petrizzi, Salvatore Lovaglio, Ruggero Maggi, Franco Marrocco, Antonio Maria Pecchini.
I Poeti: Lino Angiuli, Roberta Bertozzi, Emilio Coco, Sergio D’amaro, Enrico Fraccacreta, Andrea Gibellini, Gianfranco Lauretano, Daita Martinez, Massimo Morasso, Raffaele Niro, Loretto Rafanelli, Salvatore Ritrovato, Lucio Toma.
Orari di apertura: lun-ven: 9.00-13.00 (ultimo ingresso), 16.00-20.00; sab: 18.00-21.00; dom: 10.30-13.30, 18.00-21.00.
Sede: San Severo, MAT - Museo dell’Alto Tavoliere
Periodo: 23 dicembre 2011-31 gennaio 2012
Curatori: Teo de Palma (arti visive), Enrico Fraccacreta e Salvatore Ritrovato (poesia)
Coordinamento: Elena Antonacci
Allestimento: Graziano Urbano, Antonello Vigliaroli, Leonardo Avezzano, Leonardo Napoletano
Gli Artisti: Salvatore Anelli, Michele Attianese, Paolo Bini, Italo Bressan, Giulio De Mitri, Teo De Palma, Maria Korporal, Ombretta Gazzola, Eliana Petrizzi, Salvatore Lovaglio, Ruggero Maggi, Franco Marrocco, Antonio Maria Pecchini.
I Poeti: Lino Angiuli, Roberta Bertozzi, Emilio Coco, Sergio D’amaro, Enrico Fraccacreta, Andrea Gibellini, Gianfranco Lauretano, Daita Martinez, Massimo Morasso, Raffaele Niro, Loretto Rafanelli, Salvatore Ritrovato, Lucio Toma.
Orari di apertura: lun-ven: 9.00-13.00 (ultimo ingresso), 16.00-20.00; sab: 18.00-21.00; dom: 10.30-13.30, 18.00-21.00.
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sabato 24 dicembre 2011
IncontrArte. 1ª Rassegna Nazionale d’Arte
La rivista lucana specialistica “In Arte Multiversi” ospita nella propria sede di Potenza la 1ª Rassegna Nazionale d’Arte dal titolo “IncontrArte”. Si tratta di una mostra collettiva della durata di un mese che mette insieme le opere di 15 artisti con stili e tecniche eterogenei, selezionati su tutto il territorio italiano attraverso un concorso indetto agli inizi di dicembre. L’inaugurazione dell’esposizione avverrà mercoledì 28 dicembre alle ore 18.00, presso la redazione di “In Arte”, in Largo Pisacane 15.
IncontrArte si propone come uno strumento per favorire un incontro, e allo stesso tempo un confronto, tra la rivista, gli artisti e il pubblico. La mostra si articola come una storia che, pur spaziando il suo linguaggio dall'informale al figurativo, individua il suo filo conduttore in una armoniosa unità, difficile da immaginare in una collettiva di artisti così diversi tra di loro. In questo racconto è l’uomo a trovare la sua centralità, sia nelle opere in cui esso compare nella maniera di un interessante realismo (direttamente con Muro, Nazer, Asquino, Telesca, E. Dardano, J. Dardano, Ciao, indirettamente con D’Amico, Malvasi, Caramia), sia quando esso è traslato da un linguaggio astratto ed informale, che ci parla della terra, della geometria e del paesaggio, facendo emergere comunque una dimensione umana (come nelle opere di Cassone, Battista, Salzano, Albano, Magazzini).
Così come già avvenuto per i tanti artisti che hanno voluto proporre le loro opere, la redazione di “In Arte” si augura da parte del pubblico lucano una risposta positiva e una altrettanto larga partecipazione, con la speranza di poter ripetere in futuro altri eventi di questo tipo, che aiutano la divulgazione dell’arte e stimolano, insieme, emozioni e conoscenza.
La rassegna rimarrà aperta al pubblico dal 28 dicembre 2011 fino al 27 gennaio 2012 e sarà visitabile tutti i giorni, tranne festivi e prefestivi, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00. Per informazioni, contattare la sede di “In Arte” al numero 0971/25683.
IncontrArte si propone come uno strumento per favorire un incontro, e allo stesso tempo un confronto, tra la rivista, gli artisti e il pubblico. La mostra si articola come una storia che, pur spaziando il suo linguaggio dall'informale al figurativo, individua il suo filo conduttore in una armoniosa unità, difficile da immaginare in una collettiva di artisti così diversi tra di loro. In questo racconto è l’uomo a trovare la sua centralità, sia nelle opere in cui esso compare nella maniera di un interessante realismo (direttamente con Muro, Nazer, Asquino, Telesca, E. Dardano, J. Dardano, Ciao, indirettamente con D’Amico, Malvasi, Caramia), sia quando esso è traslato da un linguaggio astratto ed informale, che ci parla della terra, della geometria e del paesaggio, facendo emergere comunque una dimensione umana (come nelle opere di Cassone, Battista, Salzano, Albano, Magazzini).
Così come già avvenuto per i tanti artisti che hanno voluto proporre le loro opere, la redazione di “In Arte” si augura da parte del pubblico lucano una risposta positiva e una altrettanto larga partecipazione, con la speranza di poter ripetere in futuro altri eventi di questo tipo, che aiutano la divulgazione dell’arte e stimolano, insieme, emozioni e conoscenza.
La rassegna rimarrà aperta al pubblico dal 28 dicembre 2011 fino al 27 gennaio 2012 e sarà visitabile tutti i giorni, tranne festivi e prefestivi, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00. Per informazioni, contattare la sede di “In Arte” al numero 0971/25683.
Titolo mostra: IncontrArte. 1ª Rassegna Nazionale d’Arte
Artisti in mostra: Irene Albano, Francesca Asquino, Carlo Battista, Antonio Caramia, Cesare Cassone, Pasquale Ciao, Stella D'Amico, Erika Dardano, Jessica Dardano, Enzo Magazzini, Antonella Malvasi, Sante Muro, Fausto Nazer, Loredana Salzano, Pierpaolo Telesca.
Inaugurazione: 28 dicembre 2011, ore 18.00
Orari: tutti i giorni tranne festivi e prefestivi, ore 10.00-13.00 e 17.00-21.00
Ingresso: libero
Sede: Redazione “In Arte Multiversi”, Largo Carlo Pisacane 15, Potenza
Periodo: 28 dicembre 2011 - 27 gennaio 2012Artisti in mostra: Irene Albano, Francesca Asquino, Carlo Battista, Antonio Caramia, Cesare Cassone, Pasquale Ciao, Stella D'Amico, Erika Dardano, Jessica Dardano, Enzo Magazzini, Antonella Malvasi, Sante Muro, Fausto Nazer, Loredana Salzano, Pierpaolo Telesca.
Inaugurazione: 28 dicembre 2011, ore 18.00
Orari: tutti i giorni tranne festivi e prefestivi, ore 10.00-13.00 e 17.00-21.00
Ingresso: libero















venerdì 23 dicembre 2011
sabato 17 dicembre 2011
Padova, capitale dell’affresco
di Francesco Mastrorizzi
Il nucleo più antico della città di Padova, dove una volta era il foro romano, è raccolto tra le piazze delle Erbe, della Frutta, dei Signori e del Duomo. La piazza della Frutta e quella delle Erbe sono separate dal Palazzo della Ragione, costruito all’epoca dei Comuni con la funzione di tribunale. Tra il 1306 e il 1309 fra’ Giovanni degli Eremitani trasformò il piano superiore del palazzo in un unico grande salone lungo 82 metri, facendo inoltre realizzare il tetto a forma di carena di nave rovesciata e il porticato a due piani. Il salone fu affrescato nel 1309 da Giotto con pitture sul tema dell’influsso delle stelle nella vita degli uomini. Tuttavia tale ciclo astrologico è andato perduto a causa di un incendio avvenuto nel 1420.
Residui di affreschi giotteschi sono invece visibili nella Basilica di Sant'Antonio. Sono, per quel poco che è possibile intuire, frutto del lavoro dei collaboratori e molto simili tecnicamente a quelli della successiva Cappella della Maddalena della Basilica inferiore di Assisi.
Intatta è invece un’altra opera del maestro della pittura gotica italiana: la Cappella degli Scrovegni. Giotto ricevette l’incarico di affrescarla da parte di Enrico Scrovegni, rappresentante del ceto mercantile padovano. Dipinta tra il 1303 e il 1305, rappresenta uno dei più straordinari e rivoluzionari capolavori dell'arte medievale.
Il ciclo, diviso in 40 scene, è incentrato sul tema della Salvezza. Nel registro più alto delle pareti troviamo le storie di Gioacchino e Anna e quelle della vita di Maria. Lungo i due registri centrali si svolgono le storie della vicenda terrena di Gesù. Infine il quarto registro è occupato da quattordici allegorie monocrome, alternate a specchi in finto marmo, che simboleggiano i Vizi e le Virtù. L'ultima scena del ciclo, che occupa l'intera controfacciata, rappresenta il Giudizio Universale e la visione del Paradiso.
La cappella si colloca all’interno dell’area del Convento degli Eremitani, costruito tra il 1276 e il 1306, le cui decorazioni furono eseguite da alcuni tra i più illustri artisti dell’epoca. Molte di esse andarono distrutte durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale: si è riusciti a recuperare solamente parte degli affreschi del Mantenga, realizzati all’interno della Cappella Overati.

Residui di affreschi giotteschi sono invece visibili nella Basilica di Sant'Antonio. Sono, per quel poco che è possibile intuire, frutto del lavoro dei collaboratori e molto simili tecnicamente a quelli della successiva Cappella della Maddalena della Basilica inferiore di Assisi.
Intatta è invece un’altra opera del maestro della pittura gotica italiana: la Cappella degli Scrovegni. Giotto ricevette l’incarico di affrescarla da parte di Enrico Scrovegni, rappresentante del ceto mercantile padovano. Dipinta tra il 1303 e il 1305, rappresenta uno dei più straordinari e rivoluzionari capolavori dell'arte medievale.
Il ciclo, diviso in 40 scene, è incentrato sul tema della Salvezza. Nel registro più alto delle pareti troviamo le storie di Gioacchino e Anna e quelle della vita di Maria. Lungo i due registri centrali si svolgono le storie della vicenda terrena di Gesù. Infine il quarto registro è occupato da quattordici allegorie monocrome, alternate a specchi in finto marmo, che simboleggiano i Vizi e le Virtù. L'ultima scena del ciclo, che occupa l'intera controfacciata, rappresenta il Giudizio Universale e la visione del Paradiso.
La cappella si colloca all’interno dell’area del Convento degli Eremitani, costruito tra il 1276 e il 1306, le cui decorazioni furono eseguite da alcuni tra i più illustri artisti dell’epoca. Molte di esse andarono distrutte durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale: si è riusciti a recuperare solamente parte degli affreschi del Mantenga, realizzati all’interno della Cappella Overati.
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venerdì 16 dicembre 2011
Domenico Ridola. Un conservatore rivoluzionario
Comunicato stampa
“Donando il mio Museo alla Stato io non ho fatto altro che il mio dovere verso la scienza, verso il mio paese, e, lasciatemelo dire, verso me stesso. Al dovere compìto non vanno date né lodi, né ringraziamenti.”
Ricorre quest’anno il centenario del Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”, già Regio Museo, istituito con la legge n. 100 del 9 febbraio 1911 , approvando la convenzione, stipulata il 21 Giugno del 1910, con cui veniva fatta cessione gratuita allo Stato della raccolta archeologica di proprietà dell’on. Ridola.
La Mostra, allestita per l’occasione nelle sale del Museo, intende valorizzare nelle diverse sezioni la poliedrica personalità del fondatore che fu acuto archeologo, medico illustre, politico e amministratore autorevole e partecipe, bibliofilo, collezionista di varie tipologie di oggetti ( minerali, fossili, oggetti etnografici).
Conservatore, colto, illuminato, in sessanta anni di ricerche archeologiche portate avanti “ senza idee preconcette” con passione , rigore scientifico e umiltà, ha rivoluzionato le conoscenze sulle vicende storiche più antiche della città di Matera e del suo territorio.
Il Museo Ridola rappresenta nella storia dell’Italia unitaria un esempio di grande lungimiranza intellettuale, di straordinaria dedizione alla propria città e di sistematica valorizzazione delle risorse del territorio. D.Ridola volle fortemente che fosse un Museo pubblico, il Museo della Città, luogo della memoria e delle testimonianze dell' antico passato di Matera e importante strumento di crescita culturale per le future generazioni.
La rassegna, oltre ad offrire un doveroso omaggio alla figura di Domenico Ridola, intende sottolineare, a distanza di cento anni, il valore e l'attualità delle sue ricerche archeologiche, riprese negli ultimi decenni con scavi e progetti di studio sui materiali in collaborazione con enti di ricerca nazionali ed internazionali.
“Donando il mio Museo alla Stato io non ho fatto altro che il mio dovere verso la scienza, verso il mio paese, e, lasciatemelo dire, verso me stesso. Al dovere compìto non vanno date né lodi, né ringraziamenti.”

La Mostra, allestita per l’occasione nelle sale del Museo, intende valorizzare nelle diverse sezioni la poliedrica personalità del fondatore che fu acuto archeologo, medico illustre, politico e amministratore autorevole e partecipe, bibliofilo, collezionista di varie tipologie di oggetti ( minerali, fossili, oggetti etnografici).
Conservatore, colto, illuminato, in sessanta anni di ricerche archeologiche portate avanti “ senza idee preconcette” con passione , rigore scientifico e umiltà, ha rivoluzionato le conoscenze sulle vicende storiche più antiche della città di Matera e del suo territorio.
Il Museo Ridola rappresenta nella storia dell’Italia unitaria un esempio di grande lungimiranza intellettuale, di straordinaria dedizione alla propria città e di sistematica valorizzazione delle risorse del territorio. D.Ridola volle fortemente che fosse un Museo pubblico, il Museo della Città, luogo della memoria e delle testimonianze dell' antico passato di Matera e importante strumento di crescita culturale per le future generazioni.
La rassegna, oltre ad offrire un doveroso omaggio alla figura di Domenico Ridola, intende sottolineare, a distanza di cento anni, il valore e l'attualità delle sue ricerche archeologiche, riprese negli ultimi decenni con scavi e progetti di studio sui materiali in collaborazione con enti di ricerca nazionali ed internazionali.
sabato 10 dicembre 2011
La festa delle feste. Roma e l’Esposizione Internazionale del 1911
di Sonia Gammone
Il 5 dicembre è stata inaugurata
presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, la mostra La festa delle feste. Roma e l’Esposizione
Internazionale del 1911 che prende avvio dal volume omonimo recentemente
edito da Palombi. Verranno riproposti i luoghi, gli eventi e le atmosfere
connessi alle Mostre Etonografica e Regionale realizzate a Roma durante
l’Esposizione Internazionale del 1911, dalle cui raccolte ha tratto origine il
nucleo principale delle collezioni del Museo stesso. La ricostruzione
documentaria e la narrazione fotografica ci offrono un itinerario particolare
che si snoda attraverso le opere che in quell’occasione vennero realizzate
grazie alla regia dei più importanti architetti dell’epoca, siano essi apparati
effimeri o interventi urbanistici di rilievo, hanno contribuito a dare
un’identità ad interi quartieri di Roma. Il passato viene ricostruito grazie a
monili, costumi tradizionali, oggetti di uso quotidiano che ci restituisco
l’immagine di un’identità acquisita nel tempo. Tutti i materiali iconografici e
documentari raccolti grazie a questa iniziativa confluiranno al termine della
mostra in formato digitale sul dito www.idea.mat.beniculturali.it e saranno
così un inestimabile patrimonio della collettività. In un anno significativo
come questo 2011 che volge al termine, dopo le celebrazioni per il 150°
anniversario dell’Unità d’Italia, questa splendida mostra e la sua evoluzione
futura si collegano a quella riscoperta della nostra identità nazionale.
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martedì 6 dicembre 2011
In Arte presenta: IncontrArte

"In Arte" indice il I concorso di arte contemporanea dal titolo “IncontrArte”, rivolto agli artisti che operano nei campi della pittura, scultura, installazione, fotografia, arte digitale e grafica. E’ possibile partecipare iscrivendosi alle selezioni entro il prossimo 15 dicembre. Successivamente il comitato artistico e organizzativo, costituito dai componenti della redazione di “In Arte”, selezionerà 15 opere, che saranno esposte all’interno di una mostra della durata di un mese presso la sede di “In Arte”, nel centro storico di Potenza.
L’evento “IncontrArte” nasce allo scopo di promuovere un incontro/confronto tra le diverse realtà artistiche della regione Basilicata e non solo e di creare attorno ad esse un laboratorio progettuale di idee. Si tratta in qualche modo, inoltre, di un tentativo originale di documentare lo stato dell’arte contemporanea e di dare visibilità sia agli artisti già affermati che a quelli emergenti, solitamente esclusi dai circuiti tradizionali.
La mostra collettiva legata al concorso si svolgerà dal 23 dicembre 2011 al 20 gennaio 2012 e sarà visitabile tutti i giorni tranne festivi e prefestivi dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00. È possibile avere maggiori informazioni sulle modalità del concorso contattando l'organizzazione agli indirizzi email eventi@in-arte.org e informazioni@in-arte.org oppure al numero di telefono 0971 25683.
L’evento “IncontrArte” nasce allo scopo di promuovere un incontro/confronto tra le diverse realtà artistiche della regione Basilicata e non solo e di creare attorno ad esse un laboratorio progettuale di idee. Si tratta in qualche modo, inoltre, di un tentativo originale di documentare lo stato dell’arte contemporanea e di dare visibilità sia agli artisti già affermati che a quelli emergenti, solitamente esclusi dai circuiti tradizionali.
La mostra collettiva legata al concorso si svolgerà dal 23 dicembre 2011 al 20 gennaio 2012 e sarà visitabile tutti i giorni tranne festivi e prefestivi dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00. È possibile avere maggiori informazioni sulle modalità del concorso contattando l'organizzazione agli indirizzi email eventi@in-arte.org e informazioni@in-arte.org oppure al numero di telefono 0971 25683.
lunedì 5 dicembre 2011
La collezione d’arte moderna della Regione Siciliana
di Francesco Mastrorizzi
Verrà inaugurata martedì 6 dicembre a Palermo, nei locali di Palazzo Ajutamicristo,
la mostra Da Sciuti a Dorazio. La
collezione d’arte moderna della Regione Siciliana, organizzata dalla
Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo e curata da Sergio
Troisi. La mostra presenta, per la prima volta in termini unitari, le opere
acquistate nel corso dei decenni dalla Regione Siciliana o precedentemente
acquisite dallo Stato e poi confluite all’interno della nuova amministrazione. Circa
ottanta tra dipinti e sculture di alcuni tra i maggiori artisti del Novecento
italiano, in molti casi mai più esposti dall’epoca della loro acquisizione. Un
itinerario attraverso forme e linguaggi del secolo scorso compiuto dalla
particolare angolazione di una raccolta pubblica costituitasi attraverso i
decenni e inevitabilmente condizionata dai mutamenti di gusto nel tempo.

La mostra è divisa in tre sezioni. La prima comprende
il gruppo di opere risalenti agli anni Trenta e Quaranta, quando in occasione
delle mostre Sindacali, che costituivano l’ossatura del sistema espositivo
italiano sotto il fascismo, vennero acquisiti numerosi lavori di artisti
siciliani, tra cui Rizzo, Bevilacqua, Franchina, Lazzaro, Vaccaielli. La
seconda sezione è interamente dedicata alla mostra allestita nell’estate del
1942 nei locali del Teatro Massimo, Ventuno
artisti italiani, organizzata dal Centro d’Azione per le Arti di Palermo. Le
opere di Birolli, Rosai, Martini, Marini, Manzù, De Grada, Guttuso e Migneco, acquisite
all’epoca dalla Soprintendenza, restituiscono il clima culturale di quegli anni
in cui l’equilibrio tra consenso e opposizione era precario e difficile. La
terza sezione documenta le opere acquisite a partire dal dopoguerra, quando i
circuiti espositivi assumono un carattere più marcatamente regionale. Gli
acquisti effettuati in quelle occasioni registrano tuttavia alcuni dei nomi più
importanti dell’arte italiana del Novecento (Severini, Balla, Perilli,
Consagra, Dorazio tra gli altri) con dipinti e sculture non di rado di rilievo
museale che scandiscono le tappe di un viaggio nel Novecento.
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venerdì 2 dicembre 2011
Arte Messaggi Contemporanei
Comunicato stampa
Lo Studio d’Arte Sant’Agata a Roma venerdì 2 dicembre 2011 a partire dalle ore 18.30 inaugura una manifestazione che si rivolge al pubblico intenditore d’arte e non, con una esposizione di opere prodotte da artisti provenienti da diverse parti dell’hinterland romano e con due rappresentanti del mondo artistico di Potenza, capoluogo della Basilicata.
A questa nuova rassegna d’arte si è pensato poiché prevalentemente l’artista nella elaborazione della sua opera non prescinde mai dal contenuto di comunicazione di sensazioni, espressioni e sentimenti che, in una parola sola, costituiscono il motivo per cui è Arte Messaggi Contemporanei.
La manifestazione sarà visitabile dal 2 al 10 dicembre, esclusi i festivi, e sono esposte opere recenti, dalle tecniche, caratteristiche e proposizioni artistiche, elaborate dai maestri: Angiola Biffi, Elisa Camilli, Maria Luisa Caputo, Luigi Carletti, Cinzia Chiavetta, Franco Corbisiero, Giovanna Corsale, Elisabetta De Angelis, Rodolfo Fincato, Laura Mazzuoli, Giovanna Nania, Pistisina, Vittorio Vertone.
Nella serata inaugurale interverranno il prof. Giuseppe Giannantonio, critico d’arte, la d.ssa Astrid Vitocolonna, Ministero Beni e Attività Culturali, l’On. Paolo Masini, Consigliere Comunale di Roma. La serata sarà condotta dal prof. Alfredo Borghini, Direttore Artistico, con la collaborazione del M° Francesco Acca, Direttore di Galleria.
Con l’occasione l’intero staff dello Studio d’Arte Sant’Agata nell’invitare i lettori a non privarsi del piacere di assistere ad una così qualificata rassegna artistica, si augura che il messaggio venga raccolto, come al solito, da molte persone che potranno visitare la mostra Arte Messaggi Contemporanei dal 2 al 10 dicembre 2011 compreso con orario 16.30-20.00 di tutti i giorni feriali.
Titolo mostra: Arte Messaggi Contemporanei
Sede: Studio d'Arte Sant'Agata, Roma
Periodo: 2 - 10 dicembre 2011
Inaugurazione: venerdì 2 dicembre 2011, ore 18.30

A questa nuova rassegna d’arte si è pensato poiché prevalentemente l’artista nella elaborazione della sua opera non prescinde mai dal contenuto di comunicazione di sensazioni, espressioni e sentimenti che, in una parola sola, costituiscono il motivo per cui è Arte Messaggi Contemporanei.
La manifestazione sarà visitabile dal 2 al 10 dicembre, esclusi i festivi, e sono esposte opere recenti, dalle tecniche, caratteristiche e proposizioni artistiche, elaborate dai maestri: Angiola Biffi, Elisa Camilli, Maria Luisa Caputo, Luigi Carletti, Cinzia Chiavetta, Franco Corbisiero, Giovanna Corsale, Elisabetta De Angelis, Rodolfo Fincato, Laura Mazzuoli, Giovanna Nania, Pistisina, Vittorio Vertone.
Nella serata inaugurale interverranno il prof. Giuseppe Giannantonio, critico d’arte, la d.ssa Astrid Vitocolonna, Ministero Beni e Attività Culturali, l’On. Paolo Masini, Consigliere Comunale di Roma. La serata sarà condotta dal prof. Alfredo Borghini, Direttore Artistico, con la collaborazione del M° Francesco Acca, Direttore di Galleria.
Con l’occasione l’intero staff dello Studio d’Arte Sant’Agata nell’invitare i lettori a non privarsi del piacere di assistere ad una così qualificata rassegna artistica, si augura che il messaggio venga raccolto, come al solito, da molte persone che potranno visitare la mostra Arte Messaggi Contemporanei dal 2 al 10 dicembre 2011 compreso con orario 16.30-20.00 di tutti i giorni feriali.
Titolo mostra: Arte Messaggi Contemporanei
Sede: Studio d'Arte Sant'Agata, Roma
Periodo: 2 - 10 dicembre 2011
Inaugurazione: venerdì 2 dicembre 2011, ore 18.30
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giovedì 1 dicembre 2011
Arte: lo specchio della bellezza
Comunicato stampa
Più di 100 capolavori, frutto di anni di ricerca e collezionismo della Galleria Antiquaria Zanini, vengono ora svelati, tutti insieme, nella propria sede tra il 3 dicembre 2011 e il 29 gennaio 2012. L’intento è mostrare come l’arte, nelle sue più svariate forme, da pittura a scultura, o mobilio, è da sempre il simbolo privilegiato della bellezza. Lo scorrere dei secoli si può ricalcare attraverso questa mostra per rivivere l’atmosfera di tutti quei movimenti artistici che hanno composto la storia dell’arte europea dal ‘500 al ‘900. Opere che nella loro mutevolezza ripercorrono il cambiamento del gusto artistico nel corso degli anni, dalla riproduzione fedele della realtà, alla libertà del colore che si scioglie dai vincoli della tangibilità del mondo reale. Arte come mimesis, arte come bellezza.
Grande novità di questa edizione di mostre curate dalla famiglia Zanini è l’apertura di un nuovo spazio espositivo all’interno della propria galleria. Un amplio locale totalmente inedito, che si caratterizza per la sua multifunzionalità. Estensione espositiva per le mostre temporanee, accogliente salotto per conferenze letterarie, location per eventi pubblici o privati. La mostra “Arte: lo specchio della bellezza” proseguirà in questo nuova parte espositiva, accuratamente allestita per l’occasione.
Durante la rassegna si terrà inoltre una seconda serata dal titolo “L’arte del profumo” domenica 22 gennaio 2012 alle ore 17.30, a cura di Mirem Profumerie 1938.
Titolo mostra: Arte: lo specchio della bellezza
A cura di: Franco Negri
Location: Galleria Antiquaria Zanini, Via Virgilio, 7 San Benedetto Po (MN)
Periodo: 3 dicembre 2011 - 29 gennaio 2012
Inaugurazione dell’evento: sabato 3 dicembre 2011, ore 18.00
Seconda serata: “L’arte del profumo” domenica 22 gennaio 2012, ore 17.30
Orari di apertura esposizione: tutti i giorni feriali e festivi 10.00-12.00 / 15.00-19.00
Telefono: 360.952089 / 0376.615326
Mail: antichitazanini@yahoo.it
Website: www.galleria-antiquariazanini.it

Grande novità di questa edizione di mostre curate dalla famiglia Zanini è l’apertura di un nuovo spazio espositivo all’interno della propria galleria. Un amplio locale totalmente inedito, che si caratterizza per la sua multifunzionalità. Estensione espositiva per le mostre temporanee, accogliente salotto per conferenze letterarie, location per eventi pubblici o privati. La mostra “Arte: lo specchio della bellezza” proseguirà in questo nuova parte espositiva, accuratamente allestita per l’occasione.
Durante la rassegna si terrà inoltre una seconda serata dal titolo “L’arte del profumo” domenica 22 gennaio 2012 alle ore 17.30, a cura di Mirem Profumerie 1938.
Titolo mostra: Arte: lo specchio della bellezza
A cura di: Franco Negri
Location: Galleria Antiquaria Zanini, Via Virgilio, 7 San Benedetto Po (MN)
Periodo: 3 dicembre 2011 - 29 gennaio 2012
Inaugurazione dell’evento: sabato 3 dicembre 2011, ore 18.00
Seconda serata: “L’arte del profumo” domenica 22 gennaio 2012, ore 17.30
Orari di apertura esposizione: tutti i giorni feriali e festivi 10.00-12.00 / 15.00-19.00
Telefono: 360.952089 / 0376.615326
Mail: antichitazanini@yahoo.it
Website: www.galleria-antiquariazanini.it
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